Al termine dell’amichevole vinta dalla Salernitana per 2-0 sui polacchi del Wieczysta Krakow, Giulio Migliaccio ha incontrato i giornalisti in sala stampa. Il primo tema toccato dal collaboratore di De Sanctis è stato quello delle impressioni di questa prima parte di ritiro in terra austriaca: “Le impressioni sono positive. Oggi è la chiusura di due settimane di lavoro fatto molto bene. Al di là della partita, dell’atteggiamento e del risultato, che sono stati positivi, oggi c’era un gran caldo e bisogna fare attenzione perché il rischio più grande è quello degli infortuni. Purtroppo oggi c’è stato l’infortunio di Lovato e attendiamo novità dai dottori dell’ospedale qui vicino a cui ci siamo rivolti. Mazzocchi e Gagliolo, invece, sono entrambi affaticati. Ieri hanno accusato un sovraccarico di lavoro e abbiamo preferito non rischiare perché non avrebbe avuto senso forzare in questo periodo dell’anno”.

Si è soffermato poi sul calciomercato e sulla situazione di Mazzocchi: “Sul mercato c’è un confronto quotidiano con l’allenatore e, soprattutto, con il presidente, da parte mia e di Morgan De Sanctis. Siamo consapevoli che vogliamo migliorare questa Salernitana. Stiamo facendo di tutto, stiamo lavorando con grandissima attenzione proprio perché vogliamo sbagliare il meno possibile. Di conseguenza, Piatek e Djuricic sono degli ottimi giocatori con cui abbiamo parlato al pari di tanti altri. Ne stiamo sondando davvero tanti in questo periodo. Errori ne commetteremo sicuramente, ma proveremo a farne il meno possibile. È vero, dobbiamo lavorare molto in uscita, ma non siamo preoccupati più di tanto. Il mercato inizia davvero con le prime amichevoli e le prime gare ufficiali. Abbiamo buoni giocatori in rosa e non credo faremo fatica a sistemarli. Su Mazzocchi è risaputo che ha degli interessi, ma al tempo stesso ha un contratto in essere con la Salernitana di tre anni. C’è grande apertura e disponibilità da parte della Salernitana ad andare avanti con un giocatore che è nostro e che riteniamo importante. Al momento non ci è arrivata nessuna offerta. Parliamo con il calciatore e il suo agente quotidianamente. Siamo sereni. Proveremo ad accontentare il ragazzo, ma anche lui dovrà rispettare il contratto in essere. Servono giocatori forti perché è proprio la storia, i numeri a dirlo. L’anno scorso la Salernitana ha fatto un miracolo calcistico, grazie al lavoro che si è fatto in tutto il mondo Salernitana. Però c’è da essere molto obiettivi: ci si è salvati con 31 punti, con la peggior difesa e il peggior attacco. La squadra va migliorata e ne siamo consapevoli. Ci stiamo impegnando a completarla il prima possibile, ma senza quell’ansia di farlo subito. Sappiamo che ad agosto possono nascere tante opportunità di mercato”.

Passaggio anche sulle impressioni personali di questa avventura alla Salernitana dopo la prima esperienza da dirigente all’Atalanta: “All’Atalanta mi occupavo della prima squadra. Avevamo settanta ragazzi in prestito ed era mio compito la loro gestione. È stata una grande scuola perché l’Atalanta è ormai una società ben organizzata. Questa esperienza alla Salernitana al fianco di De Sanctis è per me un’opportunità di crescita. Un progetto nuovo, dirigenti nuovi, proprietà nuova, giovane e ambiziosa. Non ci ho pensato su due volte ad accettare Salerno e a lasciare un ambiente che mi ha dato tanto e a cui sarò sempre riconoscente come quello di Bergamo. Bisogna fare le cose fatte bene, sia che si lavori con i grandi che con i giovani. È un’esperienza molto stimolante”.

Infine, Migliaccio ha risposto alle domande del nostro inviato, Giuseppe Barbato, dando le sue considerazioni sui giovani Motoc e D’Andrea e sull’atmosfera che si respira nello spogliatoio granata: Motoc è un ragazzo molto interessante così come lo è D’Andrea. Motoc è un calciatore che noi e l’allenatore lo stiamo valutando e sta facendo un buon ritiro. A fine mercato faremo delle valutazioni su di lui. D’Andrea, invece, è il caso che vada a giocare altrove perché ha bisogno di fare esperienza. Penso che il suo percorso sia soprattutto quello di giocare in questo momento. Lo spogliatoio è il mio mondo. L’ho vissuto per vent’anni, di cui quindici in Serie A. Gli spogliatoi non hanno categoria perché credo che le partite si vincano anche nello spogliatoio. Il nostro è uno spogliatoio sano. I giocatori esperti sono gente giusta, la spina dorsale di questa squadra è un gruppo importante. Fazio, Radovanovic, Ribery, Sepe formano un gruppo forte e, soprattutto, stanno bene a Salerno. Partiamo da questa ottima base, che l’anno scorso ha fatto tanto, per provare a soffrire di meno quest’anno”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui