Lasciare una traccia dietro il proprio passaggio. Sembra facile? Non lo è, statene certi. Per poter segnare il territorio dove si sono consumate le proprie emozioni e lasciarlo in dono alle generazioni future è mestiere arduo, se non impossibile. A praticare questa sorta di sport estremo sono in pochi in giro per l’Italia e il mondo. Se poi parliamo addirittura di calcio, i miti eterni si contano nel taschino della giacca. Facile pensare a Pelè, Maradona, Di Stefano, Platinì, Paolo Rossi, Francesco Totti, Alessandro Del Piero. Questi signori qui sono stati tanta roba, roba da 100%. Ma noi a Salerno abbiamo sperimentato una dimensione differente, un vero e proprio “Quarto Stato” della passione e dell’attaccamento alla maglia. Dietro una Marlboro fumante e con la voce rauca di sempre, lui – Walter Sabatini – ha condotto una ciurma di disperati e folli verso l’incredibile. Forte solo di quel 7%, tramutato in rabbia, agonismo e grinta da vendere. Oggi spegne le candeline e lo fa lontano da questa che rimarrà per sempre casa sua. Auguri Comandante Sabatini!
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