Mi appassiona poco il chiacchiericcio di queste settimane. E’ evidente l’insofferenza del popolo granata rispetto a questa pausa forzata, un’astinenza dalle gradinate che arriva in pieno volto come una sberla di Mike Tyson. Ma chest’è. Qualcuno si sta consolando con i mondiali in Qatar, altri preferiscono dedicarsi all’arte presepiale, altri ancora fanno finta di nulla, come se il problema non sussistesse. E così accade anche che ci si dimentichi troppo in fretta del passato. Ma mica quello raccontato nei libri, dei pionieri. Qua parliamo di 11 mesi fa, quando la Salernitana era solo uno strumento geo-politico nelle mani di un imprenditore laziale per poter scassinare la serranda della Figc e fare breccia nel caveau della multiproprietà. In quel caso il colpo gobbo andò male e Gravina – che ha sulle sue spalle altre responsabilità gestionali in tema di calcio professionistico – disse no alle avances di chi, oltre all’imprenditore laziale, voleva legittimare un vero e proprio “tumore”: la multiproprietà.

Oggi leggo con estremo distacco di polemiche sui prezzi dei biglietti popolari per la sfida del 4 gennaio con il Milan (con una curva Sud praticamente soldout per gli abbonamenti ed una Nord ancora ferma al palo), sulle manovre di mercato in entrata ed uscita e su altre amenità del genere. Le comprendo, ma non le giustifico. Ci si dimentica troppo facilmente che ad inizio dicembre 2021, la Salernitana aveva le ore contate, con una squadra derisa in tutta Italia. Per quanto posso, nonostante gli anni avanzino senza pietà, cerco di conservare il gusto spettacolare della notte del 31 dicembre scorso, quando la città di Salerno è stata liberata dalla sua prigionia laziale.

Ecco il perchè di un consiglio di vero cuore: pensate alla salute, a vivere serenamente il periodo natalizio con le vostre famiglie ed i vostri cari, a fare una carezza in più e non in meno. E intanto sognate, sognate e ancora sognate il ritorno allo stadio, quando potremo riabbracciare le casacche granata. Abbiamo davanti lo stargate che ci condurrà verso la Salernitana del terzo millennio: attraversiamolo tutti insieme e ci sarà da sorridere e gioire. Abbracci granata!

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