di Giuseppe Barbato

C’è chi abdica e chi vuole lottare fino all’ultimo secondo: questa è la sintesi del 34° turno, nel quale sono stati segnati 32 gol, in contro-tendenza rispetto alle ultime giornate, e nel quale alcune squadre hanno dato un segnale di resa. Per esempio il Napoli che in 8 minuti dilapida il doppio vantaggio e regala un 3-2 insperato all’Empoli che, con questa vittoria, firma la permanenza in A: le immagini di questa sconfitta sono i clamorosi errori di Malcuit e Meret ma il Napoli, con un punto nelle ultime tre, ha mollato sul più bello e lo dimostra con l’ennesima pausa mentale. Anche il Venezia sembra aver mollato il colpo: il 3-1 finale rilancia l’Atalanta per la corsa europea e mostra quanto i lagunari non riescono a riprendersi dal fondo della classifica.

In cima alla classifica resiste il testa a testa Inter-Milan. I nerazzurri a San Siro battono la Roma con un netto 3-1, frutto di un dominio costante degli uomini di Inzaghi sul quale la Roma fa poco pur giocando una buona gara. Il Milan risolve al 92° il match con la Lazio che si segnala per la presenza massiccia di tifosi rossoneri, il doppio rispetto ai laziali in sciopero nei confronti di Lotito, e per il gran secondo tempo, dopo il vantaggio iniziale di Immobile, fatto di occasioni continue. Queste sconfitte delle due romane segnano, in attesa del recupero Atalanta-Torino, una corsa europea con quattro squadre per tre posti e nessuna che può avvicinarsi all’ultimo posto Champions appannaggio della Juventus che ha chiuso i giochi con la vittoria sul campo del Sassuolo. Allegri festeggia, forse troppo considerando il dominio dei nero-verdi che pagano le tante occasioni sbagliate: la sensazione del match è quella di una Juve più fortunata che cinica, una squadra che senza Dybala non ha la fluidità di gioco necessaria per competere per gli obiettivi “soliti” della Juventus.

Nella parte bassa della classifica un’occasione importante la perde la Sampdoria che resta lì vicino al baratro dopo il pari di Verona. Il vantaggio di Caputo su rigore, frutto di un’ingenuità colossale di Gunter (non la prima del difensore tedesco), era l’occasione giusta per riprendere fiato ma gli uomini di Giampaolo hanno avuto il braccino corto e l’Hellas, passo dopo passo, ha raggiunto il pareggio con Caprari. Di contro riprende fiato il Genoa che all’ultimo vince lo scontro diretto col Cagliari: il gol di Badelj potrebbe avere un peso decisivo nella corsa salvezza, quel che resta è l’incapacità cronica delle due squadre di giocare. Da una parte il Genoa che recupera palla e poi si perde nella propria mancanza di qualità, dall’altra il Cagliari che ha giocato con la paura di perdere e l’incapacità di prendere qualsiasi contromisura efficace.

Concludono il quadro Torino-Spezia e Bologna-Udinese: due partite con ben poco da dire, a parte forse la classifica dei bianchi di Thiago Motta, e due andamenti diversi. Al Grande Torino si è visto pochino e Lukic si è messo in mostra con una grande doppietta; al Dall’Ara è stato un 2-2 splendido con sorpassi e contro-sorpassi tra due formazioni tranquille che hanno giocato per il piacere di giocare e si sono divertite. Sugli scudi i due cursori della fascia sinistra: Aaron Hickey, prossimo uomo mercato del Bologna, e Udogie, che guarda alla nazionale di Mancini con grande interesse e legittime aspirazioni.

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