di Vanni Vignes
Bisognava vincere e si è vinto. Parliamoci chiaro, lo avevamo anche scritto in fase di presentazione, in qualunque modo, con qualunque mezzo a qualsiasi costo, la partiva con il Livorno andava vinta e cosi è stato. Questo perchè gli infortuni e le squalifiche avevano messo i granata in una condizione particolare, svantaggiosa. Venendo a mancare le due principali certezze, Lombardi ed Akpa, i granata rischiavano di cadere in un vortice di sfiducia pericoloso. Il gol di Djuric ad inizio gara per fortuna ha indirizzato subito la stessa sui binari desiderati anche se, nel corso della partita poi, le difficoltà sono venute fuori prepotentemente. Non è stata la stessa Salernitana dell’ ultimo mese ed era questo un aspetto inevitabile. Il risultato positivo però, oltre ad aver definitivamente delineato quale sarà l’obiettivo dei granata d’ ora in avanti, aiuta a fare alcune valutazioni che saranno importanti da qui a fine stagione. La prima su tutte: Jallow non è un calciatore su cui poter fare affidamento. Il gambiano ha completamente steccato l’ opportunità concessagli da Ventura; Egoista, abulico e privo di concretezza oltre che limitato tecnicamente,l’ attaccante ha dimostrato sul campo il perchè Ventura da un paio di mesi non gli permettesse di scendere in campo. Buona volontà ci mancherebbe, ma poco altro. L’ altra risposta che il campo ha espresso inequivocabilmente riguarda il neo acquisto Capezzi. Un calciatore senza infamia e senza lode, parliamoci chiaro. Poco appariscente, poco incisivo questa è la realtà. Di certo non è ciò che i tifosi si aspettavano dal mercato di Gennaio, un calciatore in grado di fare la differenza insomma. Del resto nel calcio i numeri contano e non poco. Se in realtà non di primo livello Capezzi non aveva raggiunto presenze e prestazioni di rilievo, un motivo doveva pur esserci. Un calciatore da utilizzare in caso di necessità perchè in grado di svolgere il compitino insomma, ma non è quello che ti cambia le partite, tipo Akpa per intenderci. Chi invece ha sfruttato nel migliore dei modi l’ occasione è stato Lopez e non solo per l’ assist offerto a Djuric in occasione del gol. L’ uruguagio è stato sempre attento in fase difensiva e puntuale quando chiamato a dar man forte al reparto offensivo. Certo non è Lombardi, ma di sicuro ha dimostrato a Ventura di poter rappresentare una carta in più su cui puntare in caso necessità. Dal punto di vista tattico, paradossalmente, la Salernitana ha sofferto tantissimo lungo tutto il corso della prima ora di gioco quando era in campo con il classico 3/5/2. Questo perchè sulla destra l’ asse kiyine-Capezzi non funzionava, lasciando quindi spazi su cui inserirsi in fase di costruzione ai centrocampisti amaranto e sobbarcando di mole di lavoro in fase offensiva i dirimpettai Maistro-lopez che, grazie a Dio, essendo in giornata, sono comunque riusciti a creare problemi agli avversari alleggerendo la squadra da eccessivi lavori di copertura. Avendo però appoggi poco efficaci sulla destra il giro palla ne ha risentito, lento e prevedibile. Il livorno ne ha approfittato fino al passaggio della Salernitana al 4/4/2. Ventura ha capito che c’ era poco da giocare ma molto da combattere. Ha quindi pensato bene di rinunciare alla costruzione, di affidarsi alla ricerca degli spazi alle spalle dei difensori avversari togliendo Djuric ed affidandosi alla velocità di Jallow e Gondo. L’ obiettivo è stato centrato appieno. Sia perchè Silvestre non è più un fulmine di guerra e quindi gli avanti veloci gli hanno creato non pochi problemi, sia perchè il Livorno, 3 sole vittorie in campionato, ha limiti tecnici evidenti e con gli spazi più stretti le difficoltà per gli ospiti sono aumentate. Bisognava vincere, lo abbiamo detto, e vittoria è stata. Avanti cosi. Forza Salernitana, sempre.