Questa mattina Gian Piero Ventura ha parlato con i giornalisti in una videoconferenza tramite Zoom nella quale ha discusso del ritorno in campo contro il Pisa. Di seguito la trascrizione delle parole del tecnico ligure:

Su quale Salernitana vedremo dopo tre mesi di stop forzato:

“Spero una Salernitana più consapevole nei propri mezzi, più convinta. Già è stato fatto qualcosa di importante, secondo me. Non sto parlando di risultati, ma di una ricostruzione interna. Tre mesi inaspettati e c’è un punto di domanda per noi e per tutte le altre squadre. Quello che ho percepito in questo mese in cui ci siamo allenati insieme è una Salernitana più consapevole dei propri mezzi e che abbia la convinzione di aver intrapreso la strada per ritagliarsi un piccolo grande spazio in questo finale di campionato.”

Sulla gestione della partita viste le assenze e la ruggine accumulata:

“L’unico infortunio che non era preventivabile è quello di Cicerelli che stava benissimo e ha avuto questo fastidio che ancora non è chiaro e mi auguro non sia gravissimo. Gli altri sono acciacchi del momento che fanno saltare una partita. Ci arriviamo, mi auguro, con la consapevolezza nei propri mezzi. In questo mese la squadra sembra abbia preso coscienza. Prima era una squadra che “andava a scuola”, e oggi è una squadra che vuole andare da sola. Significa essere capace di prendersi le responsabilità, in grado di decidere del proprio futuro. Dopo i passi fatti dall’inizio ad oggi, questo sarebbe un altro grande passo in avanti verso una ricostruzione definitiva.”

Sulle possibilità di promozione della Salernitana:

“Non perdiamo di vista la realtà. Questi discorsi sette mesi fa non li faceva nessuno. Oggi sappiamo di non essere la squadra più forte del campionato, questo è evidente viste le prestazioni e la qualità degli altri. Però sono particolarmente curioso, dopo tre mesi, e credo che ci siano i presupposti per fare un altro passo. Il passaggio successivo è quello della consapevolezza di chi sei e chi vuoi diventare. Affronteremo degli scontri diretti che saranno delle verifiche importanti, poi sarà il campo a parlare. Se interpreteremo con maggiori conoscenze, con maggiore personalità, non saremo più figli del “speriamo di fare risultato”, ma entreremo in campo con la consapevolezza di poter fare risultato. E’ una verifica importante.”

Sull’esordio di Vannucchi dopo due anni dal suo arrivo a Salerno:

“Purtroppo Micai non è stato preventivato. E’ andata male questa ripresa perchè prima ha avuto un problema al dito, che aveva superato, e adesso ha preso una botta al torace. Da un lato siamo dispiaciuti per noi e per lui, ma dall’altro sono sereno perchè in porta ci va un portiere che ha la mia fiducia e quella dei compagni. Ha sempre lavorato con grande professionalità e ha buone qualità. E’ arrivato il suo momento. Sono convinto che ci darà anche una grossa mano perchè la sua voglia di scendere in campo sia di gran lunga superiore a quella di tutti gli altri. Ora andremo a fare una verifica di campo contro tutte le altre squadre, non solo contro il Pisa. Se sei consapevole di essere all’altezza devi giocare con la voglia di vincere e con la mentalità di non accontentarti di rosicchiare un punticino.”

Su quanto peserà l’assenza del pubblico:

“La mancanza dei tifosi è un danno per il calcio in generale, e in particolare per Salerno, visto che è considerata tra le tifoserie più calorose della Serie B. E’ evidente che non averla è una perdita importante. Vale per noi, ma vale anche per tutti gli altri. Ci sono quelli che sentono meno l’esigenza del pubblico, e chi come noi può essere penalizzata. Ma la crescita di una squadra si vede anche in questo.”

Su quanto il caldo estivo peserà sui giocatori:

“Solo chi ha fatto i mondiali ha affrontato questa difficoltà. Noi abbiamo Cerci che ha partecipato nel 2014 in Brasile. Basti pensare ai mondiali del 1994 negli Stati Uniti quanto il caldo abbia inciso sulle prestazioni, i ritmi erano molto piu blandi rispetto al solito. E’ un problema di tutti e vedremo sul campo se saremo capaci di gestire la disidratazione, i muscoli asciutti. Ricordo che al triangolare con Bari e Reggina della scorsa estate, le maglie dei giocatori al termine del riscaldamento strizzavano acqua come se erano state immerse in mare. E’ una situazione anomala e faremo di necessità virtù.”

Sul compleanno della Salernitana:

“Mi sento fortunato. Arrivare a Salerno nell’anno del centanario e in quello successivo del centounesimo, essere l’allenatore della Salernitana è motivo di orgoglio. Il mio augurio è che ci siano altri 100 anni, anche se purtroppo non so se ci sarò.”

Sui controlli e i controsensi del periodo che si sta vivendo:

“Credo sia venuta a mancare un pizzico di riflessione. Senza fare polemiche politiche. Ora stanno cercando di rifletterci sopra. Prima si parlava, in caso di giocatore positivo, di bloccare l’intera squadra, invece adesso verrebbe messo in quarantena il singolo, permettendo alla squadra di continuare a giocare. Credo che piano piano il buon senso deve prevalere. Credo che il pubblico tornerà negli stadi perchè altrimenti è un calcio monco. E’ il prossimo passaggio che federazione e comitati faranno. Mi auguro che il pubblico torni quanto prima negli stadi.”

Sul modulo anti-Pisa e le sensazioni da ex:

“Ho un ricordo bellissimo, era un calcio d’altri tempi, Cerci 18 anni, io 25 [sorridendo], ero molto piu giovane. [Il modulo] Sarà in base a come si schiererà il Pisa, abbiamo provato un sacco di cose. Abbiamo provato in funzione della squadra avversaria. Appena vedrò la formazione indicherò lo schieramento e l’aspetto tattico ai ragazzi che sanno già cosa fare. Dobbiamo giocare tutte le restanti partite per vincere con grande umiltà. In questo mese abbiamo provato un po’ di cose e siamo in grado di farle in base agli avversari.”

Sulle condizioni di Djuric e Lombardi:

“Stanno bene dal punto di vista fisico, ma l’aspetto fisico è importante ma non sufficiente. Bisogna vedere come sarà l’aspetto mentale. Dopo tre mesi c’è chi ha la capacità di riaccendere subito la spina sarpà mettere a frutto le proprie potenzialità, e chi invece non è in grado di farlo farà fatica e non potrà dare un contributo importante. Vale Cerci, Djuric e Lombardi, ma anche per tutti gli altri calciatori. Il vero grande problema non è fisico, ma è mentale. Normalmente nessuno è stato fermo tre mesi, tranne chi ha subito infortuni. E’ una situazione completamente diversa e allora sta nella capacità di tutti noi di riaccendere la spina e arrivarci senza voler strafare, ma con la consapevolezza che le cose non vengono per caso, ma attraverso il lavoro, la professionalità, la determinazione, senza accontentarci di cosa abbiamo ottenuto finora.”

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