Di Vanni Vignes
Una vittoria netta della Salernitana contro il Cittadella, che rilancia i granata nella corsa play-off. Un successo chiaro, frutto di un predominio tattico ed atletico evidente, lampante, straripante. Anche se, con la schiettezza che sempre accompagnerà queste pagine, al momento della lettura delle formazioni, come crediamo abbiano fatto un po’ tutti, avevamo storto un po’ il naso. Le esclusioni di Djuric, ma soprattutto Kiyine hanno un po’ fatto pensare e temere per il peggio. Ed invece Ventura stavolta ha avuto ragione, alla grandissima. Il tecnico, che ha il polso della situazione avendo i suoi uomini sotto gli occhi ogni giorno, ha capito e sfruttato la condizione e le caratteristiche dei suoi elementi migliori, Lombardi su tutti. Gli ha costruito un assetto tattico su misura, lasciandolo libero di muoversi e decidere se agire da seconda punta, da doppio trequartista di fianco a Maistro, o di partire largo a destra come lui ama fare. E questa libertà l’ex Venezia l’ha ripagata alla grande. Una prestazione maiuscola la sua, fatta di giocate, di applicazione e di tanta tanta corsa. Cosi come molto superiori alla sufficienza sono state le prove di Akpa, di Cicerelli, di Gondo e di tutta la squadra nel suo complesso. Ed è questo a nostro parere l’aspetto più importante che emerge dalla gara di ieri sera. Avevamo parlato un paio di settimane fa, di una squadra poco esplosiva, con le gambe ancora imballate e che non riusciva ad arrivare mai coi tempi giusti sul pallone. Ipotizzammo una precisa scelta del tecnico, una scommessa, rischiosa, ma che se vinta avrebbe potuto far sbancare la Salernitana al tavolo dei play-off. Carichi di lavoro importanti nel mese pre-ripresa, in virtù di un inizio contro squadre di bassa classifica e con 4 gare su sei in casa, pagando quindi dazio per poi raccogliere i frutti, nella fase più calda della stagione. Certo, è ancora presto, ma la partita di ieri è stata la prima del ciclo terribile che di qui in avanti, play-off eventuali compresi, aspetta i granata. E la Salernitana, dal punto di vista fisico ieri è stata due spanne almeno superiore al Cittadella, che abitualmente fa della freschezza e della corsa le sue armi migliori. Un indizio al momento, nulla più, ma che fa ben sperare perchè il caldo sarà il nemico peggiore per tutti, e chi avrà più gamba e più freschezza, sarà avvantaggiato, inevitabilmente. Non bisogna illudersi, sia chiaro. Ma non è giustificabile nemmeno il disfattismno post Ascoli. Salerno sportiva vive di eccessi, da sempre, siamo fatti così. Però a volte bisogna fermarsi e riflettere. Le teorie del giocare per perdere fanno ridere e chi lo pensa evidentemente ha le prove e quindi farebbe bene ad andare a denunciare in questura. Che la squadra invece sia incompleta e che sarebbe bastato davvero poco per renderla ultra-competitiva ci trova pienamente in accordo. Per quanto ci riguarda il primo esonero immediato deve riguardare chi questa squadra la costruisce da anni, senza se e senza ma; dovessimo anche vincere il campionato quel dirigente va allontanato. Il rapporto con la piazza non è mai esistito, quel poco ormai è logoro, e sinceramente non c’è motivo a noi conosciuto per il quale debba per forza di cose restare a Salerno. Ma se la Salernitana andrà o meno in Serie A, quello dipende solo da ciò che dirà il campo in base a quanto, tecnico e giocatori sapranno esprimere su di esso. Smettiamola di farci del male con ipotesi e congetture che non hanno senso. Lo diciamo da tempo, stringiamoci vicino a chi porta in giro per l’Italia i nostri colori, la nostra casacca, il nostro amore. Non per la società o per la dirigenza, ma per noi stessi, per i nostri padri e per tutti coloro che hanno amato la Salernitana nel corso dei suoi primi 101 anni di vita. Oggi difendiamola ed affianchiamola sul campo, ci sarà modo e tempo per chiarire una volta per tutte certe situazioni che Salerno non è più disposta ad accettare, magari in Serie A. Forza Salernitana, sempre.