di Giuseppe Barbato

Chi sale: la fascia destra. Quando ne parliamo ci riferiamo in particolare a due giocatori. In casa granata, pure nelle difficoltà, si segnalano le partite di Antonio Candreva. Nonostante i cambi di posizione e di compito sa adattarsi e coprire diversi compiti. La fascia di capitano lo responsabilizza ulteriormente, mettendolo al centro del gruppo anche sul versante emotivo. A Lecce è stato il migliore in campo, con la Juve è stato l’ultimo ad ammainare la bandiera. Anche lunedì il gioco passerà dalla fascia destra e servirà la sua qualità in tutte le situazioni: fraseggio nello stretto, cambi gioco a sinistra, conduzione palla e cross a profusione.

In casa Verona l’uomo del giorno è Cyril Ngonge. L’esterno ex-Groningen è una delle scommesse del mercato degli scaligeri. Un giocatore giovane, classe 2000, però già d’esperienza e in grado di svariare su più posizioni del fronte destro dell’attacco. Può giocare da esterno, come alternativa a Lazovic e Doig, nei tre d’attacco e anche come riferimento centrale. Si è già calato nel calcio italiano e con la sua freschezza può essere un’arma in più per una squadra combattiva ma spesso spuntata.

Chi scende: le due panchine. Delle difficoltà dei granata abbiamo già scritto e la partita di martedì ha confermato paure e dubbi attorno a Davide Nicola. Come stanno gli scaligeri dal punto di vista tattico? Il Verona è in salute, lo dimostra la classifica delle ultime gare e lo stato di forma atletico della squadra. A Udine è stata arrembante negli ultimi 25 minuti, mettendo in difficoltà una squadra molto fisica come l’Udinese. Tuttavia lo ha fatto più per la forza sulle gambe che per una proposta di gioco. Gli scaligeri non sono la squadra arrembante di Juric né quella spettacolare di Tudor e la coppia Zaffaroni-Bocchetti finora non ha saputo rimanere su questo solco.

Contro il Lecce il Verona ha vinto sulle ripartenze, con un atteggiamento più attendista e meno spavaldo. Dal punto di vista posizionale la squadra sta derogando al 3-4-3 degli ultimi anni per una struttura più fluida. Non è certamente una squadra di possesso o una che assedia gli avversari, concede spazi in costruzione per poi colpire sugli squilibri altri. Guardando la qualità dei singoli la Salernitana è superiore ma non sarà una partita facile. Ciò che i granata dovranno fare è non lasciare troppi spazi, non lanciarsi in attacco a caso né farsi irretire dalla battaglia. Quando le avversarie non sono cadute in questa trappola il Verona ha creato pochissimo e non ha avuto la forza per ribaltare lo svantaggio. Quando le avversarie hanno prestato il fianco poi non l’hanno mai ripreso. Cremonese e Lecce insegnano.

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