L’allenatore della Salernitana Davide Nicola è intervenuto in conferenza stampa dopo la vittoria per 2-1 della sua squadra contro il Verona. Di seguito le dichiarazioni del mister granata: 

Nel calcio conta il risultato, però pochi allenatori danno importanza alle prestazioni. E’ soddisfatto della prova della sua Salernitana?
“Ieri abbiamo parlato della volontà di utilizzare strategie diverse, oggi il modus operandi era chiaro e volevamo concedere il palleggio al Verona. Se alzi il baricentro rischi, visto che attualmente non siamo al top sulle letture individuali. Abbiamo assenze importanti come quelle di Fazio e Lovato, altri giocatori non sono in forma e non abbiamo un play effettivo come Bohinen che per noi è fondamentale. A Maggiore, che è una mezzala, ho chiesto un sacrificio per due mesi. A me piace che non si perda mai l’aggressività, il Verona ha provato ad attaccare la profondità con interpreti qualitativi e di grande fisicità. Stiamo parlando di un avversario in difficoltà solo dal punto di vista della classifica, non volevamo perdere ulteriore terreno. Alla nostra gente abbiamo dimostrato che non eravamo quelli di Reggio Emilia, la fame agonistica e la voglia di lottare nelle difficoltà devono sempre far parte del nostro bagaglio. Sono felice che entrano due punte al posto delle altre due e facciamo gol. Noi vogliamo creare un ambiente positivo e propositivo, credo fortemente nella costruzione che passa anche attraverso gare del genere. Ho visto una Salernitana che sa anche ripartire”.

Perchè non ha valutato l’inserimento di Kastanos quando la squadra non aveva idee e faceva fatica a fraseggiare?
“Non credo non ci sia stato l’ultimo passaggio, anzi sotto questo aspetto ho visto miglioramenti. Quando hai il baricentro più basso il rischio aumenta quando fai un passaggio, la nostra strategia era chiara e a me interessava togliere profondità a loro. Loro sono forti fisicamente, non era una partita facile e a me è piaciuta molto. Nelle prime sette ho utilizzato sistemi diversi, vedevamo la Salernitana costantemente nella metà campo avversaria ma stavamo concedendo troppo ed era necessario mantenere aggressività con concetti di gioco differenti. Voglio una squadra che completi la sua evoluzione, in una giornata partita male con due infortuni. Sono felice per Pirola. Un conto è motivarlo durante la settimana, un conto è gettarlo nella mischia e fargli capire che, pur essendo un 2002, può costruire la sua carriera”.

Un commento sull’esultanza della squadra dopo una settimana di polemiche…
“Nella marea di cose che si dicono ce ne possono essere anche alcune utili. A me interessa vedere che la squadra era consapevole d’aver fatto una partita inadeguata a Reggio Emilia, ma non è che nello sport puoi accendere o spegnere la luce a piacimento. Qui ci vuole personalità per giocare, non è facile reggere un’ondata che ti spinge. I ragazzi, tra di loro, stanno bene e noi dobbiamo creare le prerogative per farli rendere al massimo. Estendo a Sambia il ragionamento fatto per Pirola: quando c’è una crescita ci sarà sempre una opportunità”.

Cosa non le è piaciuto?
“L’espulsione di Radovanovic. E’ importante non perdere mai la testa, la grande forza del singolo è la gestione delle emozioni. C’erano discorsi passati che hanno inciso su quanto accaduto”.

Cosa è successo con Lovato prima dell’inizio della gara?
“Voleva giocare pur avendo avuto una distorsione alla caviglia. Vedremo la gravità, ma non credo sia qualcosa di impegnativo come quella precedente. Certo, per lui non è un inizio fortunato. Ma ci teneva ad esserci, si è fasciato e ha fatto di tutto e di più per dare una mano. Mi ha dato un ottimo segnale, ma non potevo rischiare di perdere un cambio già dopo dieci minuti”.

Cioffi si è soffermato su alcuni episodi arbitrali a suo dire sfavorevoli…
“Non parlo di quelli a mio favore, figuriamoci se mi soffermo su quelli degli altri. Io parlo per ciò che può dipendere da me, sugli arbitraggi non posso incidere e lascio che ne disquisiscano gli avversari”.

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