di Giuseppe Barbato

La trattativa della Lega Serie A per la cessione dei diritti TV dal 2024 in poi ha raggiunto un punto morto. Non è stato trovato l’accordo che la Lega spera di ottenere, con un ricavo superiore al miliardo di Euro su un accordo triennale o quinquennale. Lontanissimo, in ogni caso, dalle quote di mercato della Premier League. Le proposte in busta chiusa giunte dagli operatori in ballo (Sky, DAZN e Mediaset per la quota in chiaro) non superano i 700 milioni e non soddisfano la Lega, bisognosa di soldi per tenersi in piedi. L’assemblea si riconvocherà il 14 luglio e punta a chiudere entro il 2 agosto, ultima data utile. In ballo ci sono diverse opzioni, tra cui la possibilità per la Lega di creare un proprio canale. Stando a quanto racconta oggi la Gazzetta dello Sport si punta a spacchettare ancora di più le fasce orarie: nel bando il venerdì e il lunedì erano posti in alternativa, ora si vorrebbe cambiare tenendole entrambi confermando le fasce per il sabato (15, 18, 20:45) e la domenica (12:30, 15, 18, 20:45).

Lo spezzatino extreme, il canale della Lega, qualcos’altro ancora tirato fuori dal cilindro. La governance del calcio vive una situazione complicatissima e non ha le idee chiare. I club sono spaccati e quei conflitti atavici del nostro calcio restano irrisolti. In questo marasma si inserisce la Salernitana che non patteggia per un fronte o un altro ma ha certamente le idee chiare. Lo dimostrano le interviste del presidente Iervolino, con prese di posizione sul futuro del calcio italiano; negli ultimi tempi, per esempio, è tornato a parlare del tema dei fondi di investimento. Nonché la nomina di Gianni Petrucci nel CdA granata.

Il campionato italiano non è in salute, basta guardare appena sotto la Serie A, e anche la massima serie non sta benissimo. Pochi club hanno liquidità, asset e gestioni manageriali all’altezza. Le finali europee sono state un palliativo e il rischio di un ulteriore ribasso è forte. La Salernitana, oltre a provare a fare un salto di qualità per sé, cerca di essere intraprendente anche ai piani alti del pallone. Lo dimostra quanto dichiarato a margine dell’ultima assemblea da Lorenzo Casini, presidente della Lega, che ha preso una prima posizione sulla querelle tra il presidente e alcuni procuratori. È chiaro che il problema non si risolve in un giorno né che una Lega così divisa e debole possa affrontarlo seriamente. Di contro iniziative così servono, in un momento dove l’immobilismo e la paura può essere fatale per tutti, pure per chi ha una società all’altezza su tutti i piani o, come la Salernitana, vuole costruirla ogni giorno.

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