di Giuseppe Barbato

L’8 febbraio non si discuterà più del ricorso presentato dal CCSC contro il decreto del T.A.R. di Salerno che annullava le disposizioni dell’ASL di Salerno per Udinese-Salernitana. Per capire cosa voglia dire e se può incidere sulla decisione del giudice sportivo bisogna riavvolgere il nastro. Gli avvocati Oreste Agosto e Massimo Falci, quest’ultimo anche vice presidente del CCSC, avevano deciso di impugnare il decreto monocratico 3/2002 del T.A.R. di Salerno che sospendeva il provvedimento dell’ASL di Salerno che inibiva la squadra granata a viaggiare in direzione Udine, incontro che non venne disputato e per il quale il giudice sportivo Gerardo Mastrandea ha stabilito la vittoria a tavolino per i friulani e la penalizzazione di un punto per la Salernitana. L’udienza dell’8 febbraio avrebbe dovuto stabilire l’annullamento o la conferma dell decreto 3/2002: in quell’occasione il CCSC era pronto a spiegare la legittimità dell’Asl di Salerno a intervenire e legittimare. Con questa rinuncia della Lega quel decreto monocratico ha perso efficacia e dunque il provvedimento dell’ASL è tornato a vivere. Ciò non significa, in automatico, che la Salernitana vincerà il ricorso già presentato alla giustizia sportiva: certamente segna un punto a favore in una vicenda molto complessa sul piano tecnico-giuridico. In ogni caso il CCSC, tramite i suoi legali, verificherà le ragioni della rinuncia e comunque monitorerà il procedimento, ancora in essere, innanzi al Tar di Salerno affinché da lì non possa scaturire un ulteriore provvedimento pregiudizievole, con riflessi negativi sulla giustizia sportiva per la compagine granata. Inoltre annuncia che è pronto ad altri interventi quando si discuterà, nel merito, del ricorso della Lega ma ciò avverrà in tempi più lunghi.

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