di Giuseppe Barbato

Loum Tchaouna ieri sera è giunto a Salerno. Stamani svolgerà le visite mediche e nelle prossime ore sarà completato il transfer. Probabilmente sarà l’ultimo acquisto del mercato estivo 2023 di Morgan De Sanctis, a meno di situazioni last minute. Il giocatore francese rinforza la batteria dell’attacco e l’idea del cambio modulo, quel 4-2-3-1 tanto desiderato da Paulo Sousa. Tchaouna è un talento, uno dei tantissimi che affolla il calcio francese e le nazionali giovanili. Come può essere utile alla Salernitana e quale può essere il suo percorso tecnico? Prima di scoprirlo facciamo un passo indietro.

Una partita per innamorarsene, tante per crescere bene

È il 24 giugno 2022, a Dunajská Streda (Slovacchia) si affrontano Francia e Italia nell’Europeo Under 19. Negli azzurri c’è l’allenatore e una parte della rosa che quest’anno è arrivata seconda al Mondiale Under 20. La Francia è la solita corazzata degli ultimi anni: una selezione piena di grandi talenti, i migliori in un processo formativo floridissimo. Gli azzurrini partono bene, poi nella ripresa si scatena un giocatore. Parte spesso da destra ma svaria su tutto il fronte d’attacco, i difensori italiani non lo prendono mai e con una doppietta indirizza il match. È Loum Tchaouna, autore di altre due reti nelle prime due partite del girone. Quel giorno lo notano tutti, anche se qualcosa ha già seminato nella sua giovane carriera.

All’attivo ha qualche spezzone in Ligue 1 col Rennes ed esordito in Conference League, con un assist nella vittoriosa trasferta contro il Vitesse. Un cross potente e preciso per Kamaldeen Sulemana, abile nello stop e tiro in diagonale. Nell’estate scorsa il Rennes lo manda a Dijon per fare esperienza, un anno in Ligue 2 nel quale crescere e misurarsi. Tuttavia va malissimo: la squadra, partita con ambizioni importanti, crolla dopo un inizio incoraggiante e alla fine retrocede in National. Tchaouna vive un’annata di alti e bassi, con alcuni piccoli infortuni che l’hanno rallentato. Solo nel finale di stagione, con la riscossa classica di chi prova a salvarsi, ha trovato quella continuità di rendimento. La stagione negativa non deve scoraggiare: la crescita di un calciatore passa anche da annate negative.

A prescindere dal modulo

Tchaouna è un giocatore prevalentemente di piede mancino, dotato di grande esplosività e un buon spunto nel dribbling (85simo percentile l’anno scorso). Gli piace partire largo per poi venire dentro il campo, oppure attaccare gli spazi interni così da sfruttare a pieno le sue qualità. La capacità di giocare con entrambi i piedi lo favorisce. In carriera ha giocato anche da centravanti, per sfruttare i movimenti e l’attacco della profondità più che il gioco di puro fisico. Proprio questa è la sua dote migliore: sa leggere gli spazi con grande facilità e sul primo spunto diventa uno spauracchio per le avversarie.

In base alla posizione, sua e dei compagni, cerca costantemente il cross o il passaggio filtrante dove anche nella scorsa stagione si è fatto valere risultando, in entrambe le statistiche, intorno all’80simo percentile (e nel 73simo negli assist). Il percentile valuta la prestazione del giocatore rispetto agli altri giocatori del campionato in quella statistica. Più è alto migliore è il rendimento nel confronto generale. Nella scorsa stagione anche sul tiro ha avuto statistiche interessanti, nonostante la bassa percentuale realizzativa. Non tira tantissimo ma quando lo fa prende spesso lo specchio (85simo percentile) e risulta molto accurato sulla scelta di tiro (88simo percentile).

Difensivamente deve sicuramente migliorare, come tutti i giocatori giovani e più portati alla fase offensiva. Questo è sicuramente il primo lavoro che dovrà fare Sousa, anche alla luce del lavoro che richiede alla squadra per poter avere più occasioni da rete. Inoltre dovrà anche capire come lavorare contro difese schierate ed essere continuo nella prestazione. Al Rennes ha giocato soprattutto sul lato sinistro ma sa districarsi molto bene anche a piede invertito, posizione che ha occupato soprattutto nell’ultimo anno a Dijon e nelle selezioni giovanili francesi. Nello scacchiere granata potrà occupare più posizioni, sia nel 3-4-2-1 sia nel 4-2-3-1. Non è dato sapere se avrà subito chance importanti, oppure verrà gestito come sta accadendo con Łęgowski. Sicuramente gli va dato tempo per inserirsi e mettere a frutto quelle potenzialità che i talent scout gli riconoscono.

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