Il girone d’andata si chiude con la sconfitta in terra ligure contro lo Spezia. Batosta frutto non certo del caso o della malasorte (basterebbe andare a rileggere le statistiche del match) ma di un approccio sbagliato, nonchè delle prestazioni nuovamente sottotono di alcuni elementi. Al netto delle capacità di alcuni singoli (Kiyine, Lombardi, Cicerelli), quello che manca alla Salernitana (e lo diciamo da ottobre) è la spina dorsale del castello tattico.

Mancano all’appello un leader in difesa, una diga a centrocampo ed un bomber di razza

Le mancanze di questa Salernitana sono note e solo chi è in malafede non le vede. Non occorre la palla di cristallo del mago di Napoli per capire che questa squadra oltre un certo livello di rendimento altalenante non potrà andare, garantendo (si spera) solo una modesta permanenza in cadetteria. Fin da agosto era chiaro che in avanti non si annovera un attaccante da 15 gol a stagione, uno di quelli che vede la porta senza se e senza ma. Assenza cui si aggiunge quella di una diga a centrocampo, dove manca come l’aria un mastino degno di questo nome, capace di “graffiare” l’avversario e far ripartire in verticale il gioco. Infine, nelle retrovie, si sente il “vuoto” centrale, dove invece è fondamentale la presenza di un leader che faccia salire la squadra in ripartenza ma che soprattutto tenga in piedi l’intero reparto.

Mercato di gennaio? In assenza di miracoli solo tanta fuffa

Ci apprestiamo a vivere di nuovo questo lungo mese di gennaio all’insegna delle presunte e delle vere trattative che la Salernitana intenderà portare avanti. Al termine di questo calvario, di sicuro in città arriverà qualche prestito della Lazio primavera, qualche partita di giro proveniente da squadre satelliti di “mamma Lazio” e forse – giusto per ingannare il tempo – qualche attempato ex calciatore in cerca di una località di mare dove svernare. Non ci credete? Attendere prego.

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