“Già da un po’ di tempo abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di poter avere in tempi ragionevolmente brevi due ascensori nei distinti per venire incontro alle esigenze dei diversamente abili, ma i lavori devono ancora partire. Per questo la campagna abbonamenti rivolta a questi tifosi speciali sarà presentata la prossima settimana. Se non sarà approvato quanto richiesto, starà a noi trovare una soluzione diversa”. Si è espresso così l’amministratore delegato Maurizio Milan rispetto alla questione disabili che tiene banco ormai da anni in città senza che tutti gli organi di informazione diano il dovuto spazio alla problematica. L’idea di predisporre l’ascensore per aiutare il tifoso con difficoltà a raggiungere la parte superiore dei distinti, tuttavia, appare impraticabile e sarebbe il caso di fare, una volta per tutte, una distinzione tra deambulanti e non deambulanti. Una persona che si muove tramite sedia a rotelle avrebbe difficoltà enormi e rischierebbe la propria incolumità; le norme sulla sicurezza, del resto, porteranno le autorità competenti a bocciare questa iniziativa. In caso malaugurato di incendio o terremoto, come potrebbero mettersi in salvo e fuggire in tempo utile? Già nel 2013 l’ex assessore con delega allo sport Marco Petillo fu chiarissimo: “E’ impensabile che un disabile veda la partita dalle parti superiori, chi propone di creare un’area apposita in tribuna azzurra o nei distinti commette un errore grave. Piuttosto si riservi loro tutta la tribuna verde. E’ un discorso di buonsenso e civiltà”.

La via di mezzo potrebbe essere collocare il tifoso con problemi di salute ma abbastanza autonomo e deambulante nei distinti (non giù, la visuale sarebbe compromessa) e non cambiare nulla per quanto riguarda coloro che, purtroppo, hanno difficoltà motorie superiori e sono sulla carrozzella. In tribuna verde, suddividendo bene gli spazi e contando sulla collaborazione e l’educazione di tutti, potrebbero entrarne almeno un centinaio con relativo accompagnatore. Abolito, per fortuna, il criterio della rotazione, speriamo che il diversamente abile possa un giorno usufruire gratuitamente dell’abbonamento. Mai dimenticare, ad esempio, che chi ha problemi fisici seri o è più anziano resta spesso a casa nella stagione invernale o, comunque, deve valutare quotidianamente lo stato di salute e le condizioni meteo prima di garantire la presenza sugli spalti. In attesa di decisioni e comunicazioni ufficiali e definitive, speriamo comunque che non ci siano più limitazioni per i singoli biglietti e che tutti siano certi di poter essere allo stadio senza temere di restar fuori per mancanza di biglietti. 

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