I funerali di Agostino Di Bartolomei, la bara retta a spalla dai suoi ex compagni di squadra della Roma

Semplicemente… guidaci ancora Ago. Le frasi fatte, quelle ideali per ogni occasione, le lasciamo a chi non sa cosa si sente dentro quando si pronuncia quel nome: Ago. Ed allora ne prendiamo in prestito una. Quella degli ultras Salerno, quella esposta nella curva Nord dello stadio Olimpico in occasione della semifinale playoff contro la Lodigiani del 5 giugno 1994. 6 giorni prima, il “capitano” aveva deciso di congedarsi dalla vita e lo aveva fatto nel silenzio della campagna di San Marco di Castellabate, dove viveva con la moglie ed il figlio. E così, senza potersi dare una risposta, i tifosi granata decisero di salutare a modo loro il “capitano” della storica promozione in B del giugno 1990. Uno striscione lungo 40 metri con su scritto: “Semplicemente… guidaci ancora Ago”. Quasi una preghiera laica da lanciare in alto nel cielo, nella speranza di essere ascoltata dal protagonista di una delle pagine più belle ed emozionanti della storia centenaria della Salernitana. Già perchè Agostino ha sempre guidato le squadre dove ha militato, con professionalità e garbo, tecnica e forza, umanità e senso del dovere. Fin troppo, evidentemente. Oggi, nel bel mezzo della pandemia e con i campionati che dovrebbero riprendere a porte chiuse, Salerno china la testa nel ricordo di quel calciatore venuto da Tor Marancia (borgata popolare della periferia romana) a scrivere con inchiostro indelebile il suo nome nel cuore dei tifosi granata. Agostino Di Bartolomei sarà sempre il capitano della Salernitana. E adesso che abbiamo finito con le celebrazioni, consentiteci un saluto del tutto personale. “Ciao Agostino, ci manchi. Semplicemente, manca il tuo essere uomo in mezzo a tanti fantocci del calcio. Salerno conserverà per sempre il tuo ricordo. Se per caso passi per piazza Casalbore, prova a fare un fischio: la Sud canterà per te”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui