0 vittorie in 6 partite di campionato, penultimo posto in classifica, 10 reti incassate, 80 tiri in porta degli avversari, 0 successi in campo esterno in tutto l’arco della sua gestione. Numeri e statistiche inchiodano Paulo Sousa alle sue responsabilità e giustificano la scelta del club di concedergli fiducia a termine, ma di valutare in queste ore nomi per la successione qualora anche sabato la Salernitana dovesse perdere e giocare così male. Ad Empoli ha colpito non tanto il risultato negativo (che poteva essere decisamente più rotondo), quanto l’atteggiamento di una squadra totalmente in balia delle onde, presa a pallonate dall’inizio, incapace di reagire dopo aver subito uno schiaffo in pieno volto e nella quale il solo Cabral ha meritato la sufficienza per un atteggiamento positivo e propositivo.

Per il resto una prova inguardabile. La difesa non è riuscita a trovare le adeguate contromisure ed è stata sovrastata da Baldanzi e compagni, il centrocampo non copre e non costruisce, gli attaccanti sono avulsi dal gioco e vagano per il campo senza meta. A questo aggiungiamo il comportamento di Dia che, pur esortato dallo staff tecnico, non ha ritenuto opportuno andare sotto la curva assieme al resto dei compagni per prendersi i sacrosanti fischi e magari chiedere scusa dopo l’esplosione di un caso che tuttora incide negativamente sull’umore dello spogliatoio e che comporterà il divorzio a gennaio.

Ma dicevamo di Sousa. Al termine della gara, il presidente Danilo Iervolino ha avuto un confronto con l’amministratore delegato Maurizio Milan che, ad Empoli, raccoglieva l’umore dei tifosi. Il patron avrebbe pensato di esonerarlo già in nottata, ma l’Inter è ormai alle porte, dopo Monza ci sarà la sosta e non avrebbe senso scegliere senza avere il sostituto pronto. E’ chiaro che giocarsi la permanenza contro una super squadra sembra quasi utopistico, ma la proprietà aspetta uno scatto d’orgoglio e pretende di rivedere l’animus pugnandi della scorsa stagione. In caso contrario sarà esonerato subito, con il nome di Leonardo Semplici che appare il più accreditato. Già a febbraio scorso l’ex trainer di Cagliari e Spezia fu virtualmente granata prima del blitz di De Sanctis per l’approdo di Sousa, chissà che non possa essere la volta buona. Il ds, invece, è considerato intoccabile dalla società al netto del mancato arrivo di un attaccante forte, di un regista, di una mezzala di qualità, di un vice Bradaric e, soprattutto, di almeno un difensore centrale che sopperisse a lacune lapalissiane e certificate da numeri impietosi.

Intanto i tifosi, che stanno preparando una maxi coreografia per sabato sera, hanno fischiato squadra e allenatore e, sui social, chiedono a gran voce investimenti ulteriori da parte di Iervolino dopo un mercato estivo che ha lasciato in eredità una marea di punti interrogativi. Oltre che lo strappo tra le varie anime del club.

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