Tutto ed il contrario di tutto. In questa fase della pandemia Covid-19 è davvero difficile orientarsi. Non solo per tutto il vociare mediatico sui vaccini, no-vax, santoni, virologi e influencer dell’ultima ora, m soprattutto perchè si naviga a vista. In Italia – come del resto anche in diverse altre nazioni del mondo – la gestione di questa fase dell’emergenza sanitaria resta affidata alle preghiere serali che ognuno di noi rivolge all’Altissimo. Che la Madonna ci accompagni, visto che nessuno tra i banchi del Governo italiano è capace di dettare una linea chiara su come vivere l’estate e soprattutto il dopo.
Intanto lo sport va avanti. Almeno quello con i conti correnti a tanti zeri. Il calcio in particolare deve continuare a produrre introiti, anche a scapito della sicurezza dei tifosi. Al momento si sa che i nostri politici sono alle prese con le percentuali di ingresso negli stadi per i tornei di A e B, senza però che anche in questo caso ci sia una parola chiara e univoca. C’è chi – prudentemente – sussurra un 25%. C’è invece chi si riempie i polmoni della vanagloria e urla ai sette venti di un 75%, per cavalcare l’onda di facili entusiasmi.
In tutto questo bailamme, i tifosi salernitani restano alla finestra. In attesa che passi la processione. Quasi scontata la cancellazione della campagna abbonamenti, al massimo le società potranno puntare a dei pacchetti di partite con sconti per i fedelissimi che li sottoscriveranno. Si entrerà solo con il green-pass e questo almeno dovrebbe essere sicuro. In uno scenario del genere, nessuno può al momento programmare nulla. A cominciare dalla tanto attesa trasferta allo stadio Dall’Ara di Bologna per la prima di A della Salernitana il prossimo 22 agosto. Col cuore i salernitani sono già in terra emiliana. Lo saranno anche fisicamente se solo sarà data loro la possibilità di muoversi. E come sempre sarà un’invasione pacifica e colorata. Incrociamo le dita.