di Vanni Vignes
Diciamoci la verità, è andata male, ma poteva andare anche peggio. Il pareggio casalingo col Pisa al primo impegno post Covid ha lasciato l’ amaro in bocca a tutti noi tifosi. Non è bastato il decimo gol stagionale di Djuric a regalare i tre punti ai granata. I toscani infatti sono riusciti a pareggiare nella ripresa ma soprattutto, cosa ben più preoccupante, hanno dominato il campo gestendo il gioco a proprio piacimento. Ci aspettavamo una Salernitana diversa, più cattiva, più sul pezzo, più vogliosa di conquistare i tre punti. Abbiamo invece assistito ad una prova abulica, senza mordente, senza “cazzimma” di buona parte dei calciatori di casa. La scusa della stanchezza e del caldo non regge, perchè non è che il Pisa giocasse ad un clima diverso ed anche per loro era la prima dopo la breve nuova preparazione primaverile. Se poi si deve addolcire la pillola perchè dall’ alto arriva questa richiesta beh, noi liberi da dettature e suggerimenti, non ci uniformiamo e continuiamo a dire ciò che pensiamo, rischiando figuracce, ma spinti dalla forza di chi è libero. Ventura ha scelto di abbandonare la strada del 3/5/2 che stava dando risultati ed il motivo non ci è chiaro. O meglio, un sospetto c’è. La scelta potrebbe essere stata orientata dal voler ritagliare a tutti i costi un ruolo da protagonista in questa squadra a Cerci, difficilmente collocabile nel vecchio modulo e, almeno nelle speranze del tecnico, più “illuminabile” da esterno nel 3-4-3 proposto sabato. Beh, esperimento fallito. Cerci è ancora un ottimo calciatore e potrà dare una grossa mano ai granata, sia chiaro, ma va gestito e centellinato, questa è la realtà. Per carità, non è lui l’ unico imputato di sabato, anzi…è il meno responsabile a nostro parere. Fra tutti, e secondo noi va aperto un ragionamento serio e deciso, il nervoso lo ha fatto venire la prestazione di Kiyine. Il marocchino potrebbe davvero essere il crack di questa squadra, il trascinatore, il condottiero verso la serie A. E invece ha di nuovo fornito una prestazione svogliata, senza mordente dando l’ impressione di un passante che si trova in mezzo al campo senza sapere il perchè. Questo perchè, invece è rappresentato dalla sua strabordante forza fisica, dal passo,dalla gioventù e da mezzi tecnici superiori di gran lunga alla media della categoria; Deve prenderne consapevolezza, ma deve assolutamente capire che tutte queste qualità devono passare attraverso il cervello per arrivare alle gambe ed essere quindi espresse in campo. Ci vuole voglia, spirito di sacrificio ed attaccamento. Sta a Ventura cercare di recuperarlo, considerando il fatto che non è la prima volta che l’ex Chievo offre prove del genere, ed è un vero peccato. Quanto al tecnico ed alle sue scelte è meglio essere chiari. A Ventura va il merito principale della stagione fin qui positiva dei granata. Questo però non deve esimere nessuno dal porre critiche costruttive quando anche lui, commette delle leggerezze. La strada del 3/5/2 non può e non deve più essere abbandonata. Per caratteristiche fisiche e tecniche della rosa a sua disposizione, Ventura non ha la possibilità di variare, deve farsene una ragione ed i risultati confermano questa impressione. Il lavoro di grande qualità che ha svolto fino ad oggi dal punto di vista tattico e mentale, gli permette di far accomodare in panchina anche le stelle, laddove lo meritassero. I recuperi di Lombardi (subito fra i migliori) e Djuric ci fanno credere con convinzione che la Salernitana abbia tutte le carte in regola per lottare per la promozione. Basta colpi di testa, basta sbandamenti e sotto col lavoro e con la voglia di lottare. Forza Salernitana, sempre.