di Giovanni Di Domenico
“Per far sì che questo primato diventi realtà, via Lotito e la multiproprietà da questa città” recita lo striscione esposto fuori dall’Arechi. La vittoria di ieri sera ha permesso alla Salernitana di raggiungere la vetta della classifica condivisa attualmente con l’Empoli. Non accadeva dalla stagione ’97/’98, ovvero quella della storica promozione in A, che i granata si trovassero primi dopo otto giornate. Subito questa statistica ha suscitato una miscela di emozioni all’interno del cuore di tutti i tifosi. C’è chi spera in una, attualmente, più che utopistica promozione e chi, invece, non vuole illudersi come gli scorsi anni. La Salernitana gioca bene, il gioco di Castori si sta rivelando funzionale e i nuovi acquisti stanno dando un ottimo apporto. La domanda che sorge spontanea è la seguente: quanto può reggere questa squadra? Tralasciando i famosi fattori imponderabili che potrebbero entrare in azione in qualsiasi momento, ovviamente bisogna sottolineare anche gli aspetti positivi: Belec e Kupisz si stanno rivelando gli uomini in più dei granata, il primo compiendo parate più che decisive e il secondo grazie alla sua corsa e alla grinta e anche qualche gol pesante ai fini del risultato finale. D’altro canto, però, non si può negare che a gennaio servano rinforzi in tutti i reparti: a centrocampo gli uomini sono contati e non sempre forniscono prestazioni all’altezza (vedesi Capezzi ieri sera) e l’attacco non è in grado di non prescindere da Djuric e Tutino e sulla fascia sinistra manca un sostituto di Casasola. Tornando allo striscione del Direttivo Salerno, che, come detto in precedenza, non si fa illusioni e mantiene fermamente la linea contro la società e la questione multiproprietà. Una scelta legittima, considerato l’andamento di quest’ultimo lustro non assolutamente all’altezza di ciò che merita Salerno e la tifoseria, sempre presente ad ogni partita casalinga e in trasferta. Tanti tifosi hanno preferito la Salernitana ai pranzi domenicali con i propri cari, viaggiando fino in capo al mondo per amore della casacca granata. Ultimamente sui social sta avendo un grande “successo” la parola gufo, attribuita proprio a coloro che, secondo alcuni, non vedono l’ora che arrivi una sconfitta ma che invece sono coloro che più di tutti amano questa città e questa squadra.