Le parole di Claudio Lotito nel Salone dei Marmi a Palazzo di Città – lo scorso venerdì in occasione della premiazione degli atleti granata per mano del sindaco di Salerno Enzo Napoli – sono state ancora una volta chiare. Gli equivoci fanno parte del vocabolario di chi – al contrario – cerca di trovare solo ciò che fa comodo e suffraga la propria posizione preconcetta. Il patron della Lazio ha parlato apertamente della “volontà quest’anno di andare in serie A”, espressione che tradotta in senso diretto sta a significare che la fine dell’era Lotito a Salerno era già stata decisa ad inizio stagione.

Ecco perchè in questi giorni non si è assistito – tranne in qualche occasione – a discorsi particolarmente enfatici, tutti in società hanno mantenuto un profilo basso nonostante il miracolo sportivo raggiungo dalla Salernitana di Fabrizio Castori. La società che fa capo a Lotito e Mezzaroma ha deciso con ampio anticipo il proprio destino e la promozione in massima serie rappresenta solo l’elemento formale che va a completare il puzzle.

Ora, giusto e legittimo è che gli attuali detentori delle quote societarie possano gestire questa transizione nel modo migliore e che frutti loro il ricavo più ampio possibile. Le trattative – avviate in tempi non sospetti – stanno andando avanti su più fronti. In pole position – come detto già nei giorni scorsi – resta il gruppo legato all’Alta Velocità Ferroviaria, cui potrebbero affiancarsi anche altri soggetti, in particolare due imprenditori, uno romano e l’altro salernitano.

Resta come sempre il dubbio circa la posizione di Mezzaroma. Fermo restando che Lotito dovrà necessariamente dire addio alla Salernitana come impongono le norme federali, per il cognato la situazione appare differente e molti credono che Mezzaroma rimarrà a Salerno in quota di minoranza e senza alcun peso decisionale.

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