di Giuseppe Barbato

Foto Giuseppe Nasti

Ochoa 7: il Sassuolo arriva al tiro in maniera pericolosa per due volte e Ochoa risponde benissimo, con due voli plastici e precisi. C’è anche la firma di Memo in questo trionfo.

Lovato 7,5: all’andata non era mai riuscito a contenere Laurienté né a dare qualità al suo possesso. Oggi ha risposto alla grande, la sua chiusura pulita sul francese in area è l’immagine della sua partita. Sousa ne sta recuperando un altro (dal 72° Troost-Ekong 6,5: nessun pericolo da affrontare)

Gyomber 9: c’è Defrel? Mai un pallone pulito, nonostante il grande lavoro con e senza palla. C’è Pinamonti? Uguale. E fin qua saremmo nell’ordinaria amministrazione. Poi fa anche un assist, guida l’azione e si sgancia da centravanti (dall’88° Piątek s.v.).

Pirola 8: sembrano perfino pochi i 5 milioni di riscatto fissati dall’Inter perché la prestazione è perfetta, sia in attacco sia in difesa. Il secondo gol stagionale, il primo sotto la Sud, è un’ulteriore soddisfazione alla sua stagione. Esce per infortunio (dal 58° Bronn 6,5: ha rischiato sulla sforbiciata di Pinamonti, per il resto risponde presente)

Kastanos 9: nella sua carriera non aveva mai giocato da cursore di fascia. Oggi passa da destra a sinistra con una facilità incredibile, sembra nato per quella posizione di campo. Forse ha trovato la sua zona di campo, dove combinare tecnica e polmoni.

Vilhena 8,5: vederlo recuperare palla e riaggredire con questa facilità impressiona perché non sarebbe il suo compito, eppure si fa sentire a tutto campo. La tecnica è quella di sempre (dal 72° Bohinen 6,5: gestisce l’ordinaria amministrazione con i suoi soliti movimenti)

Lassana 8,5: giustamente se Vilhena gioca da mediano Lassana fa il Vilhena, avvicinandosi alla porta e accompagnando l’azione offensiva con inserimenti da mezzala nata. Come contro il Monza c’è anche un suo gol nel ritorno al successo.

Bradaric 9: novanta minuti a tutta fascia, annullando Toljan e chiudendo ogni pericolo. Palla al piede è stato riferimento costante e le ripartenze sono sempre passate dai suoi piedi.

Candreva 8,5: partita da ‘Mast Antonio’, come l’ha ribattezzato il popolo granata. Meno appariscente di altri ma sempre sul pezzo, con quantità e qualità. Impreziosisce la partita con piccole finezze.

Botheim 8: al suo arrivo in Italia aveva dimostrato qualche limite di atteggiamento contro le rudi difese italiane. Oggi è pronto a lottare su ogni pallone mettendoci i muscoli. Poi c’è la cifra tecnica, la grande affinità con Dia e un assist da centravanti navigato. Ottimo anche in difesa, accompagna il primo pressing e porta i raddoppi (dal 72° Mazzocchi 7: ha voglia e prova a rimettere in moto il motore. Bentornato Pako)

Dia 9: segna il gol numero undici, col gentile contributo di Consigli, e fa un assist a Lassana ma è roba da tabellino. I difensori del Sassuolo non l’hanno mai contenuto, le interazioni col pallone e i compagni sono da giocatore di caratura superiore. Un paio di giocate per proteggere la sfera e far ripartire l’azione sono state da stropicciarsi gli occhi.

Paulo Sousa 10: minuto 81, la squadra con un giropalla perfetto a due tocchi gestisce il possesso e impedisce al Sassuolo di giocare. Il pubblico si esalta gridando ‘olé’ a ogni tocco di palla. Il mister si arrabbia come se fosse un suo giocatore e l’Arechi lo ascolta. Una scena così non si era mai vista a Salerno.

Sassuolo: Consigli 4; Toljan, Trespoli 5,5, Ferrari 5, Rogerio 4 (dall’82° Marchizza s.v.); Frattesi 5,5 (dal 46° Pinamonti 5), Lopez 4,5 (dal 68° Thorsvedt 5,5), Henrique 4; Bajrami 4, Defrel 4,5 (dal 68° Ceide 5,5), Laurientè 5 (dal 73° Alvarez s.v.). All. Dionisi 4

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