Tre settimane sono trascorse dal “fallimento” sportivo della stagione 2019-20. Sotto i ponti non è scorsa solo acqua ma ancora un assordante silenzio da parte della società granata, che in questi 21 giorni si è rintanata a Villa San Sebastiano, interrompendo di fatto ogni contatto con la gente di Salerno, oltre che con gli addetti ai lavori. Un bug che si somma ad una serie di comportamenti reiterati, le cui conseguenze saranno chiare a stretto giro.

Intanto la squadra, agli ordini di Fabrizio Castori, dovrebbe ritrovarsi in città nei prossimi giorni per una serie di test atletici prima della partenza per le Marche, dove avrà sede il ritiro precampionato. Giovedì infatti i calciatori ancora sotto contratto con la Salernitana dovranno effettuare tutti i controlli sanitari previsti prima del viaggio in direzione Sarnano, fissata per il 23 agosto. Ovviamente a partire sarà – come al solito – una squadra largamente incompleta in ogni reparto, in attesa dell’arrivo dei “consueti” giocatori in prestito dalla Lazio e di qualche novità dal fronte mercato.

A far storcere il naso, probabilmente, in società è l’ormai diffuso sentimento di grande amarezza che serpeggia nella stragrande maggioranza dei tifosi, delusi per l’ennesimo campionato finito male e per il prossimo che inizia senza alcun slancio di entusiasmo, viste le mosse di mercato operate dalla proprietà, su tutte la scelta di un allenatore che non infiamma il cuore della gente di Salerno. Gli ultras sono sul piede di guerra, pronti a forme di contestazione molto dure anche in occasione del ritiro nelle Marche, ma soprattutto in città, in occasione delle prime uscite ufficiali di campionato e coppa Italia.

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