Questo sì che è un record. Un record che va oltre l’Everest di gol subiti o l’anemia dell’attacco. Parliamo di un record che difficilmente potrà essere battuto in futuro. Il primato da guinness lo ha già conquistato questa “povera” Salernitana, maltrattata da tutto e tutti e sacrificata sull’altare degli interessi di pochi. Pochi che hanno nomi, cognomi e responsabilità ben precise. Il record consiste nell’essere l’unica società della storia della serie A a galleggiare in un limbo chiamato ignominia, un obbrobrio che nemmeno la mente più perversa poteva immaginare e realizzare sulle spalle di un popolo.

Prima il comunicato dei due trustee della Salernitana che in mattinata hanno chiaramente detto che non esistono offerte valide per l’acquisto della società granata; poi la posizione della Lega di A che ha accolto con favore l’ipotesi di proroga chiesta alla Figc dai due professionisti incaricati da Lotito di cedere le quote societarie. Infine, dulcis in fundo, le dichiarazioni di Gravina contro il Comune di Salerno, un Gravina messo alle corde dalla Lega e finito spalle al muro davanti alla deadline del 31 dicembre che ormai è ad un passo.

Chi è il vincitore di tutta questa commedia all’italiana? E’ chiaro ormai che l’ex proprietario della Salernitana, il presidente della Lazio Claudio Lotito, incassi non solo il parere unanime della Lega sulla proroga fino al 30 giugno (che gli consente di continuare a mantenere in piedi il trust), in attesa che la Salernitana ritorni in B (ipotesi decisamente probabile), ma chissà cosa ancora. I due trustee si dicono dalla parte della gente di Salerno e tirano a campare, mentre il direttore sportivo Fabiani resta in attesa di poter gestire anche il mercato di gennaio, che con molta probabilità non inciderà in alcun modo sul cammino della Salernitana in questo sciagurato torneo di serie A. Chi è invece la vittima sacrificale di questo “gioco” geo-politico? La Salernitana, ovviamente, insieme ai suoi tifosi.

Sarebbe auspicabile a questo punto che l’amministrazione comunale (al netto di comunicati stampa abbastanza inutili), la tifoseria organizzata, i gruppi ultras, le associazioni del territorio, la città intera mettano in essere iniziative durissime contro questa farsa che rischia seriamente di restare negli annali della storia della serie A. Anche a costo di diventare impopolari agli occhi dell’Italia intera. Lo si faccia per la nostra dignità. Almeno quella.

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