Anche quest’anno i playout di Serie B si sono decisi ai calci di rigore. Lo scorso anno fu la Salernitana a salvarsi sul filo di lana e a condannare alla retrocessione, poi revocata, il Venezia. Oggi tocca al Pescara di Sottil tirare un sospiro di sollievo, mentre il Perugia affonda in Serie C tra rimpianti e amarezza. Il match di ritorno di ieri sera al Curi è stato ben giocato da entrambe le formazioni. Al 15′ gli ospiti, già forti del 2-1 conquistato all’andata, sbloccano il punteggio con Pucciarelli su cross di Galano. Il Perugia reagisce e, poco dopo, dagli sviluppi di un corner svetta di testa Kouan che riapre la partita. Prima dell’intervallo, i “Grifoni” pareggiano il computo totale segnando il 2-1 con Melchiorri su un’azione fotocopia della rete precedente.
Nella ripresa entrambe sfiorano più volte il gol decisivo, ma la sfida si protrae ai supplementari. Il risultato stenta a cambiare, nonostante gli sforzi delle due squadre, e perciò sono necessari i calci di rigore. Dejà-vu per il portiere perugino Vicario: lo scorso anno difese la porta del Venezia nei playout con la Salernitana non riuscendo ad evitare la retrocessione sul campo dei lagunari. Stavolta, dopo aver neutralizzato il penalty di Galano, per Vicario sembra mettersi sui binari giusti, ma gli errori dei compagni Buonaiuto e Iemmello, neutralizzati entrambi da un ottimo Fiorillo, e la trasformazione di Masciangelo, mandano nel baratro il Perugia. Seconda retrocessione consecutiva per Vicario, ma anche per Iemmello, lo scorso anno al Foggia. Destino beffardo per Massimo Oddo, pescarese di nascita e artefice della promozione in A dei “Delfini” nel 2016, condannato alla Serie C dalla sua ex squadra. Retrocede, dunque, una squadra e una piazza come Perugia che ad inizio campionato ambiva a ben altri traguardi. Al termine della lotteria dei rigori, fuori lo stadio Curi alcuni tifosi hanno manifestato la propria rabbia e delusione con il lancio di qualche petardo e contestando sia Iemmello sia il presidente Santopadre.