Il blitz del presidente Danilo Iervolino a Rivisondoli non sblocca il mercato in entrata della Salernitana. Se è vero che la base di partenza è senza dubbio più interessante rispetto a quella che partiva per l’Austria esattamente un anno fa, è altrettanto vero che Sousa sta lavorando in ritiro con un centrocampo numericamente ridotto all’osso (tre partenze, zero arrivi) e con un attacco che rischia di essere rivoluzionato se, entro il 20 luglio, qualcuno esercitasse l’oramai famosa clausola di Dia. Considerando che Bonazzoli è virtualmente fuori rosa, che Piatek è andato via, che Botheim è ancora in vacanza e che Valencia ha la valigia pronta da sei mesi, possiamo dire che il trainer portoghese si ritrova impossibilitato a fare esercitazioni per la fase offensiva ed è costretto a rivedere il proprio programma in attesa che arrivi finalmente il centravanti fisicamente forte che invoca da settimane. Piroe era uno degli autorevoli candidati ma non c’è accordo con lo Swansea, per Pinamonti il Sassuolo spara alto, Nzola lascerà lo Spezia ma attende chiamate da club più ambiziosi, Dovbyk costa tanti e la Salernitana, ad oggi, tratta sulla base del prestito con diritto di riscatto senza pensare all’acquisto del cartellino. E se consideriamo che De Sanctis sta “bocciando” diversi over30 (Sansone, D’Ambrosio), è facile intuire come il mercato in entrata della Salernitana rischi di vivere almeno un’altra settimana di stasi. L’unica eccezione potrebbe essere il centrocampista Miretti. L’operazione con la Juventus sembrava sfumata, ma i bianconeri potrebbero vivere una stagione senza coppe e, dunque, l’idea di collocare altrove qualche giovane interessante mantenendone la proprietà è tutt’altro che da scartare. Miretti ha ricevuto garanzie sul minutaggio e potrebbe fungere da partner di Coulibaly in mediana o da trequartista che diventa mezzala in fase di non possesso come faceva Vilhena.
Ranocchia, invece, viaggia verso Empoli. Per ora non si muove nulla in difesa, al netto dell’età che avanza per Fazio (ultima gara da titolare a gennaio, nel giorno dell’8-2 di Bergamo), del rendimento altalenante di Bronn, Daniliuc e Lovato e dei numeri che vedono la Salernitana tra le peggiori difese per due anni consecutivi. Va rimarcato che la piazza sta attendendo le mosse del club con fiducia e serenità e che le aspettative sono alte non per la “presunzione” di voler lottare per traguardi diversi dalla salvezza, ma per le promesse fatte da una società che, sovente, ha parlato del terzo anno come quello “della zona sinistra della classifica”, dei “grandi investimenti” e della “Salernitana subito dopo le grandi”. Allo stato attuale, invece, mancano all’appello un centrale esperto e bravo nel gioco aereo, il vice Bradaric, tre centrocampisti (due se restasse Mamadou Coulibaly), due attaccanti e quei famosi esterni alti che Sousa chiedeva già prima che finisse lo scorso campionato. Smentite, intanto, le piste Adli, Verde, Lasagna e Tameze. Il Verona offre Hongla.