Di Giovanni Di Domenico
Cambio ai vertici dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA). Alfredo Trentalange è il nuovo presidente delle giacchette nere, dopo aver battuto il candidato uscente Marcello Nicchi (193 preferenze contro 125). Ex arbitro internazionale, ricoprirà l’incarico per i prossimi tre anni. Di seguito il comunicato apparso sul sito ufficiale dell’AIA e le prime parole dell’ex fischietto torinese:
“Al termine di una partecipata Assemblea Generale, trasmessa in streaming e seguita da oltre 2000 telespettatori, il risultato delle urne ha decretato l’elezione alla Presidenza dell’AIA di Alfredo Trentalange. Con 193 voti, ha avuto la meglio sul presidente uscente Marcello Nicchi, totalizzando il 60,31% delle preferenze. Su 329 associati aventi diritto di cui 320 votanti, emergono due schede bianche. Risultano inoltre eletti al Comitato Nazionale in qualità di candidati nella lista collegata al presidente: BAGLIONI DUCCIO – Vice Presidente AIA; SENESI KATIA – Componente Comitato Nazionale di genere diverso dalla maggioranza degli altri componenti; ZAPPI ANTONIO – Componente Comitato Nazionale Macroregione Nord; MARCONI LUCA – Componente Comitato Nazionale Macroregione Centro; CAVACCINI NICOLA – Componente Comitato Nazionale Macroregione Sud. Vengono altresì eletti Componenti del Comitato Nazionale per le Macroregioni: ZAROLI ALBERTO (Nord); PACIFICI CARLO (Centro); ARCHINA’ STEFANO (Sud). Come Delegati degli Ufficiali di Gara, vengono eletti per la Macroregione Nord: MASINI ALESSANDRO, DAL CIN PAOLO, DE FRANCO CRISTIAN. Per la Macroregione Centro: RUONI SERAFINO, D’AGNESE ANTONIO, SISIA MAURIZIO. Per la Macroregione Sud: GRASSO FRANCESCO, GRECO CHRISTIAN, NAPOLI GIUSEPPE”.
“Un grandissimo grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la mia elezione, e un grazie speciale a Marcello Nicchi. Mi ha insegnato molte più cose di quelle che ci siamo detti. Glielo devo, perché il percorso che ha fatto è stato pieno di valori, di impegno, e quello che lui ha dato a questa associazione resterà per sempre nel mio cuore. Oggi proviamo a fare squadra, voi siete i miei presidenti, voi siete l’Aia, vi prego di chiamarmi Presidente solo se ci saranno dei problemi, altrimenti chiamatemi Alfredo. Dobbiamo confrontarci come in uno spogliatoio e dirci tutto quello che abbiamo nel cuore. Fuori siamo dei modelli, per i più giovani. Noi abbiamo avuto davanti a noi delle altre persone che sono state dei modelli e credo che dobbiamo restituire ai giovani quello che gli altri ci hanno dato, non è difficile, si può fare. Siamo come alberi, possiamo perdere le foglie ma mantenere le radici. Possiamo cambiare le idee pur mantenendo intatti i principi”.