di Giuseppe Barbato
Domenica pomeriggio la Salernitana concluderà la prima parte del campionato con la trasferta a Monza. I brianzoli, grandi protagonisti del mercato estivo, nel corso della stagione sono passati da Stroppa a Palladino. Il tecnico napoletano schiera i bianco-rossi con il 3-4-3, grande marchio del cosiddetto calcio gasperiniano. Ma cosa vuol dire disporsi così? Si tratta di un modulo sempre uguale a se stesso oppure esistono diverse interpretazioni? La nostra analisi tattica prova a dare alcune risposte.
L’importanza di chiamarsi Rovella.
Il centrocampista classe 2001 è stato protagonista di un duello di mercato tra la Salernitana e il Monza, entrambe alla ricerca di un metronomo per la zona nevralgica del calcio. L’ex-genoano con Stroppa non aveva avuto molto spazio e si era alternato con diversi calciatori, compresi alcuni con caratteristiche tattiche molto diverse dalle sue. Rovella è diventato il perno del centrocampo proprio con l’arrivo di Palladino e la vittoria contro la Juventus. In quell’occasione aveva giocato più di 100 palloni, con una qualità altissima di ricezione e passaggio.
Ieri a Roma è subentrato per mezz’ora ma è riuscito a dare ben 10 passaggi nella 3/4 avversaria, sui 25 totali riusciti (96% di passaggi riusciti). Un dato impressionante che mostra la sua abilità, ogni volta che ha il pallone, di dare qualità alla manovra e avere un uso sapiente dei tempi di gioco. Al suo fianco dovrebbe giocare capitan Pessina, causa infortunio a Sensi, ma non sono escluse altre soluzioni come l’utilizzo di Ranocchia, così da avere un doppio playmaker. I brianzoli, da quando è arrivato Palladino, hanno migliorato sensibilmente la mole di possesso già vista con Stroppa. Guadagnandone sia in costruzione, sia in capacità di sviluppare le transizioni.
Gli esterni e la gestione delle fasce.
Quando si parla di 3-5-2 o di 3-4-3 si pensa che chi occupa le posizioni esterne abbia la responsabilità esclusiva di tutta la fascia e debbano attaccare fino a fondo campo mettendo cross a profusione. Non è per forza così e proprio l’applicazione del 3-4-3 lo mette in luce. Nell’Atalanta di Gasperini gli esterni arrivano moltissimo sul fondo, non solo per mettere cross in area ma per attirare i difensori sulla larghezza e costruire più varchi centrali. Nel Monza in quella posizione si è consolidata la coppia Ciurria-Carlos Augusto: il brasiliano sta confermando quanto di buono fatto vedere nella scorsa stagione; l’ex-Pordenone nel corso dell’ultimo anno si è spostato in fascia sfruttando le grandi doti atletiche.
Entrambi giocano bene con entrambi i piedi e ciò garantisce loro varietà di soluzioni. Non hanno uno schema preferito: prevalentemente lavorano palloni sulla 3/4 oppure, quando c’è un po’ di campo, si buttano centralmente per riempire l’area. Su questo aspetto la Salernitana dovrà prestare grande attenzione: contro la Fiorentina ha mostrato di soffrire troppo gli inserimenti da dietro e le uscite posizionali. Però occhio alle soluzioni dal fondo: lo dimostra il gol di Carlos Augusto contro il Verona su assist proprio di Ciurria. L’azione nasce da un pallone in verticale e un’area svuotata per riceverlo. Ciurria attacca lo spazio libero alle spalle della difesa scaligera e lo copre tutto: palla bassa nel centro dell’area dove Carlos Augusto si infila con i tempi giusti e segna con un gran destro.