di Giuseppe Barbato

Ieri Luca Gotti è stato presentato come nuovo allenatore del Lecce. Il tecnico rodigino ha preso il posto di Roberto d’Aversa, mandato via per i pessimi risultati dell’ultimo periodo e per la testata data a Thomas Henry al termine di Lecce-Verona. Il contratto è fino a giugno, con rinnovo automatico in caso di salvezza. Nel corso di una lunga conferenza stampa Gotti ha illustrato il suo calcio e cos’ha in mente per il Lecce in questo finale di stagione. Prima di lui ha parlato, a nome della società, Pantaleo Corvino che ha ringraziato D’Aversa per il lavoro svolto, all’altezza del Lecce e del risultato chiesto cioè rimanere fuori dalla zona retrocessione. Questo a dispetto di critiche esagerate per due risultati negativi o se il Lecce costasse cinque volte tanto. Inoltre ha ribadito come la società, con poche risorse, sta facendo il possibile per far coincidere risultato sportivo ed equilibrio gestionale.

Dopodiché parola a Gotti che ha risposto alle domande della stampa. Gotti ha sottolineato le difficoltà della lotta salvezza, avvincente e con tante squadre coinvolte in pochi punti, da affrontare consci che in queste dieci giornate il mare potrà essere tempestoso. A cominciare dalla partita di Salerno. Accetta perché vuole buttarsi a capofitto in un gruppo giovane, con potenziale e congeniale alla sua visione, e per la cornice, che lui non conosce e vuole buttarsi dentro. Su dove lavorerà Gotti? Ritiene che debba lavorare sui comportamenti, adattandosi ai tempi stretti che la situazione richiede. “L’importante è non fare danni”. Ha trovato un gruppo elettrico, con voglia di fare anche se scosso dall’ultima sconfitta contro l’Hellas. Una domanda sulla difesa a tre, marchio del Gotti allenatore dell’ultimo periodo: Gotti sottolinea come cambiare in poco tempo è difficile. Bisogna cercare di tenere il buono, toccando i difetti.

Fonte foto: uslecce.it

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