Amava ripeterlo Machiavelli, lo hanno scritto fior di pensatori, scrittori, giornalisti, filosofi, politici, gente comune. Salire sul carro dei vincitori è mestiere antico e tipicamente italico. Con tanto di “marchio di fabbrica”. Diciamo un Dop nostrano. L’arrivo di Danilo Iervolino alla presidenza dell’Unione Sportiva Salernitana (mancano solo 48 ore a giovedì 13, salvo imprevisti last minute) ha scatenato in città e soprattutto nella tifoseria granata un’effervescenza di emozioni che sinceramente mancava da tanto. Nemmeno il 10 maggio scorso c’era questa stessa sensazione di “aria pulita”, di “sogni possibili e impossibili”, di “orizzonti neanche troppo lontani”, parafrasando strofe di musica leggera, anzi leggerissima. C’era la festa per la promozione in A, ma sul cuore dei salernitani pesava come un macigno l’arcano multiproprietà e tutte le conseguenze che ne sarebbero derivate fino a poco prima della mezzanotte del 31 dicembre.

Altro che gufi, altro che complottisti. L’amore viscerale per la Salernitana portava i più a vedere con occhi scevri da legami di varia natura la realtà dei fatti, ossia una società “ostaggio” di un meccanismo quasi diabolico (leggasi trust), frutto di 10 anni di multiproprietà, deroghe, concessioni e quant’altro ha caratterizzato l’era del duo Lotito-Mezzaroma. Al netto dei risultati sportivi (innegabili dal punto di vista storico e statistico), oltre i freddi numeri insomma, mancavano tante cose ai salernitani ed alla Salernitana: in primis la possibilità di sognare davvero e di essere “liberi” di farlo.

Oggi questo sogno è divenuto realtà con l’arrivo di Iervolino al timone della società granata. Qualsiasi risultato sportivo sarà conseguito d’ora in avanti, la percezione (che attende ovviamente fatti e riscontri concreti) è che si possa guardare avanti con animo leggero, senza quella “gabbia” che la doppia proprietà aveva come effetto collaterale. Il passato dunque non va dimenticato, anzi va tenuto bene in mostra nel cassetto della memoria, per evitare che domani qualcuno si svegli e possa uscirsene con parole di circostanza. Patron Iervolino sarà sicuramente attento ed esperto al punto giusto da evitare che sul “carro” salgano tutti. Ora che tutto è diverso, tutto è più semplice, occorre tenere traccia di ciò che è stato scritto e detto in questi anni. Giusto?

Fatta questa debita premessa, ora tutti insieme a remare accanto al neo presidente ed allo staff tecnico che sarà approntato dalla nuova società. Il lavoro paga sempre, ne siamo certi. A noi salernitani, poi, basta vedere 11 magliette sudate, cuore e grinta in modalità “Vestuti”. Tutto il resto verrà da sè.

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