Ci sono storie che vanno raccontate. Necessariamente. Non per vanagloria, ma in ossequio ad una legge non scritta: chi difende la memoria collettiva è un eroe. Eroe, certo. Patrimonio indisponibile della cultura e dell’uomo. Chi recupera giornali, fotografie, maglie, palloni, trofei, figurine e tutto quanto abbia a che fare con un pezzo di storia di Salerno e dei suoi figli va ringraziato. Sempre. Ecco perchè è doveroso per ogni salernitano “malato” di salernitanità dire grazie ai componenti dell’associazione “19 giugno 1919” che da anni impegnano fatica, tempo, risorse e passione pur di lasciare delle tracce di cos’è davvero la Salernitana.
Non una semplice squadra di calcio. Per quella bastano un pallone ed una manciata di casacche colorate. No, la Salernitana è senso di identità e appartenenza. E’ la comunità di Salerno che sente cucita addosso quella maglietta. E per quei colori è disposta a tutto. Come i ragazzi della “19 giugno 1919”, pronti a sacrificare lavoro e famiglia pur di “raccontare” al popolo granata le tante pagine di una storia lunga ormai 100 anni.