Nello sport e nel calcio, si sa, la scaramanzia fa parte del gioco e Salerno non fa eccezione. Tutti in silenzio in attesa della partita di domani. Il Pescara e il suo stadio sono stati croce e delizia per la Salernitana nel corso degli anni. Nell’ambito dei precedenti tra le due formazioni il fattore campo è stato decisivo: in Abruzzo hanno spesso vinto i padroni di casa (14 vittorie, 14 pareggi e 5 successi granata), così come a Salerno i granata hanno vinto 21 volte, pareggiato 7 e perso altrettante volte. Sommando le statistiche, l’ago della bilancia pende verso la Salernitana con uno score di 26 vittorie, 21 pareggi e 21 sconfitte.
Delusioni in riva all’Adriatico
Come detto, i match giocati in Abruzzo hanno regalato più dolori che gioie ai tifosi salernitani. È il caso di quel 26 giugno 1991, quando sul prato dell’Adriatico non c’erano i delfini abruzzesi bensì i lupi silani del Cosenza. Dopo aver battuto proprio il Cosenza all’Arechi per 2-0 all’ultima giornata, la Salernitana deve giocarsi la permanenza in B con i rossoblù calabresi a causa della classifica avulsa. Per la partita più importante dell’anno, in Abruzzo accorrono tantissimi tifosi granata. La tensione per l’importanza del match colpisce entrambe le formazioni, bloccate sullo 0-0 per tutti i novanta minuti. Ai supplementari è decisivo Marulla che con la sua rete al 96’ condanna ad un’amara retrocessione in C1 la Salernitana.
Storia simile nel 2019, a poco più di un mese dal centenario della Salernitana: i granata, invischiati nella lotta per non retrocedere, fanno visita al Pescara, già sicuro dei playoff. Sul campo, la squadra di Menichini non riesce a strappare nemmeno un punto, venendo sconfitta nel finale dalle reti di Bettella e Ciofani. La vittoria del Venezia a Carpi e il pareggio del Livorno a Padova, condannano la Salernitana a disputare il playout. Lo spareggio sarà disputato e vinto dai granata, con il rigore decisivo di Di Tacchio, ai danni del Venezia, poi riammesso in B pochi giorni dopo per il fallimento del Palermo.
Nel 1995-96 c’è stato uno scenario che ci auguriamo con tutto il cuore di non rivivere. In quella stagione la Salernitana si gioca la promozione in Serie A all’ultima giornata, in un duello a distanza con il Perugia, avanti in classifica di un punto. Calendario vuole che i granata siano di scena a Pescara. Al 10’ Pisano porta in vantaggio la Salernitana facendo esultare i tifosi granata. La gioia aumenta alla mezzora, quando dalle radioline arriva la notizia del gol del Verona, già promosso, a Perugia. Prima dell’intervallo, però, i “Grifoni” ribaltano il punteggio e conducono per 2-1. Il Verona pareggia all’81’, ma nemmeno il tempo di apprenderne la notizia che il Pescara raggiunge la Salernitana sull’1-1 con Giampaolo. Il game over della Salernitana è ufficializzato dal 3-2 perugino allo scadere, rendendo ininfluente il risultato dei granata.
Pescara fa esultare Salerno
Ovviamente non sono mancati incroci in cui a fare festa sono stati i tifosi granata. Nel 2007-08 la nuova principale squadra cittadina, la Salernitana Calcio, si appresta ad approdare per la prima volta in Serie B. Il match-point arriva il 27 aprile in occasione della gara casalinga contro il Pescara. All’Arechi sono circa 30.000 i tifosi pronti a fare festa. Il risultato si sblocca al 52’ quando Piccioni porta in vantaggio i granata. In pieno recupero Di Napoli mette a segno il calcio di rigore del definitivo 2-0. Prima di dar via ai festeggiamenti, Pinna nega il gol a Sansovini parandogli un penalty. Per le strade cittadine si sfila esultanti fino a sera: la città di Salerno ritorna in Serie B. Salerno è spesso stata indigesta per il Pescara, sommerso diverse volte da valanghe di gol. Fu 5-0 nel 1946-47, addirittura 8-2 nel 1948-49 con cinquina di Castaldo. Manita granata anche nel match del 1997-98 quando la corazzata guidata da Delio Rossi travolse con un pesante 5-1 il Pescara, grazie alle doppiette di Artistico e Di Vaio e alla rete di De Cesare.
Il 10 maggio è storia
Quella stagione 1997-98 ha regalato un traguardo storico alla Salernitana. I granata, guidati in panchina da Delio Rossi e trascinati in campo dalle reti di Di Vaio, hanno stracciato il campionato cadetto, raggiungendo la promozione in Serie A che mancava da cinquant’anni. Il match decisivo contro il Venezia è in programma pochi giorni dopo la tragedia dell’alluvione che ha colpito Sarno e i comuni limitrofi. Per questo prima del match viene osservato un minuto di raccoglimento, protrattosi per i primi dieci minuti con le due squadre a giocare in un silenzio surreale. È il 10 maggio e l’Arechi è tutto esaurito. Salernitana e Venezia restano ferme sullo 0-0 per tutti i novanta minuti. Al termine, il consueto lenzuolo granata sfila per il prato raccogliendo l’ovazione del pubblico presente. La festa termina lì: nessuna sfilata per le strade in segno di rispetto per le vittime dell’alluvione. Per uno scherzo del destino, domani, 10 maggio 2021, ventitré anni esatti da quel giorno, la Salernitana ha di nuovo la possibilità di tornare nell’olimpo del calcio italiano. In attesa che il tempo faccia il suo corso, “zitt”.