Di Giovanni Di Domenico

Un episodio spiacevole e alquanto vergognoso è accaduto nella serata di ieri a poche ore dal match decisivo contro il Pescara. La figlia del tecnico biancazzurro Gianluca Grassadonia è stata vittima di un’aggressione a Salerno. Un gesto vile e assolutamente non tollerabile, che non ha nulla a che vedere con la tifoseria granata. La famiglia ha puntualmente denunciato l’accaduto alle autorità competenti. La redazione di SalernitanaLive condanna questi gesti vili e si unisce alla solidarietà verso la famiglia Grassadonia.

La solidarietà della Salernitana

In piena notte, è arrivata la solidarietà della Salernitana, che ha fatto riferimento anche alle notizie prive di ogni fondamento pubblicate da alcune testate giornalistiche nelle scorse ore, dove erano state riportate presunte dichiarazioni di Grassadonia sulla gara di domani mai realmente rilasciate: “L’U.S. Salernitana 1919 stigmatizza e condanna i comportamenti intimidatori ed offensivi messi in atto in queste ore da qualcuno nei confronti dei familiari dell’allenatore del Pescara Calcio, il signor Gianluca Grassadonia. Una partita di calcio, pur se importante e decisiva, resta tale e non può scatenare simili manifestazioni di violenza verbale. Tutto deve restare nell’ambito della vicenda sportiva e sul rettangolo di gioco. Purtroppo, questa è anche la conseguenza di un clima costruito ad arte per generare odio da personaggi di basso calibro che puntualmente pubblicano sul web false notizie. Ci risulta, infatti, da fonti certe che il signor Grassadonia nella sua conferenza stampa non abbia mai fatto alcun riferimento alla Salernitana né parlato della gara in programma lunedì. Purtroppo, mentre l’U.S. Salernitana 1919 compie il suo massimo sforzo per provare a raggiungere uno storico obiettivo e regalare un’immensa gioia ai suoi tifosi c’è ancora chi infanga il nome del club e della città con manovre subdole ispirate da interessi meramente personali”.

Lo sfogo della moglie

Annabella Castagna, moglie dell’ex calciatore e tecnico granata, ha pubblicato un duro sfogo su Facebook in merito all’accaduto, ricevendo centinaia di commenti di sostegno provenienti da Salerno: “Dopo cinque giorni di minacce e insulti dirette alla nostra famiglia, la follia consumatasi questa sera è intollerabile. Nostra figlia, appena diciottenne, è stata minacciata e aggredita con spintoni e calci affinché il papà capisca…Tutto questo per una partita di calcio. Ci auguriamo che questi criminali, ben lontani dall’essere tifosi, vengano identificati al più presto, anche perché questa è la prima volta in cui il bersaglio della violenza è stato un componente della nostra famiglia. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno mostrato solidarietà in queste ore così tristi e concitate, ma ci sembra chiaro, ora più che mai, che la nostra vita continuerà lontano da Salerno. Ci auguriamo che civiltà e rispetto possano divenire prerogativa di tutti”.

Anche gli ultras prendono le distanze

Non si è fatta attendere la presa di posizione degli ultras granata, che hanno assunto le dovute distanze da questi vili comportamenti: “Un punto per marcare la differenza. Parole, gesti, azioni devono trovare sempre la giusta via. Dalla viltà di quanto accaduto prendiamo le dovute distanze, ma nella memoria tutto resta vivo. DIRETTIVO SALERNO”

Il post degli UMS

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