di Giuseppe Barbato

Torna a parlare, dopo un silenzio durato tre mesi, Morgan De Sanctis. Il D.S. granata è stato intervistato da Antonio Giordano, inviato del ‘Corriere dello Sport’. Tanti i temi toccati nel corso dell’intervista, a cominciare dall’attualità e la necessità di ritrovare un certo spirito: “Nella Salernitana attuale ci sono diciotto calciatori della passata stagione […] Noi rivogliamo quella Salernitana, che ha perso Vilhena e Piatek: non mi sembra che questo basti, con il rispetto che ho per due calciatori e due uomini che ci hanno dato tanto, a giustificare la metamorfosi. Ad agosto sono arrivati ragazzi di prospettiva che ce la stanno mettendo tutta e migliorano costantemente, com’era normale aspettarsi”.

Dopodiché volge lo sguardo all’indietro facendo autocritica, mettendo in campo due errori commessi: non aver mandato via Paulo Sousa, assumendosene la responsabilità, e aver sottovalutato la voglia di Dia di lasciare il secondo. Se però sul senegalese la posizione è più morbida, in un altro passaggio ribadisce la convinzione che possa risollevare la squadra insieme al resto della rosa dell’anno scorso, il D.S. è molto duro verso il tecnico lusitano: “Pensai che si potesse ricostruire una storia […] ma quel meccanismo virtuoso era saltato: la conferma sta nei tre punti in otto gare tutto sommato agevoli, negli infortuni e nelle conferenze stampa avvelenate che hanno reso complicata anche la gestione ambientale”.

Due domande sono dedicate al ritiro, deciso dalla società dopo la sconfitta di Firenze. Secondo De Sanctis è stato fatto per fare in modo che la squadra si ritrovi e prenda coscienza che la salvezza è possibile. Fa anche intendere che potrebbe proseguire a lungo: “C’è bisogno che la squadra si renda conto che esistono margini per la salvezza e vanno sfruttati immediatamente. Non è ammessa la resa. Stare assieme aiuta e se non arriverà la svolta vorrà dire che bisognerà insistere ancora. E non certo per punizione ma per ritrovarsi”.

Uno sguardo anche all’immediato futuro, al mercato di gennaio anche in relazione alle tante voci che lo hanno dato in lista di sbarco o dimissionario in estate. Il D.S. ammette i conflitti col presidente e li giudica risolti, inoltre ribadisce l’impegno e la forza della proprietà “Ho avuto modo di discutere con Iervolino delle strategie ed è inevitabile che ci sia stata qualche volta tensione: durante la seconda parte del mercato c’è stato un momento difficile, ma siamo ripartiti […] Iervolino è imprenditore illuminato, dà un senso agli investimenti e, lo dice la Salernitana stessa, quella che due anni fa lui ha acquistato e rapidamente ribaltato, non si tira indietro. E noi con questa squadra possiamo farcela”.

La chiusura dell’intervista è proprio rivolta alla squadra perché di tempo e alibi non ce ne sono più: “Non possiamo dimenticare la nostra dimensione: tutelare di stagione in stagione il patrimonio della Serie A. Per uscirne, basta il senso di responsabilità dei calciatori: ci facciano sempre rivedere i 90 minuti con la Lazio, togliamoci da dosso questo pessimismo. Non abbiamo alibi”.

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