E’ un ammutinamento in piena regola quello consumatosi a Cittadella. Mentre i calciatori in campo affondavano sotto i colpi della squadra di casa senza la benché minima reazione, sulla panchina dei granata Ventura si disinteressava completamente della sua squadra mentre la dirigenza tutta – al netto di qualche infantile comunicato stampa a fine gara per provare a giustificare l’uscita anzitempo del tecnico dal rettangolo verde – continua a tacere colpevolmente.

In campo squadra senz’anima, in panca un tecnico in bambola

Il copione del torneo 19-20 della Salernitana è identico a quello del torneo scorso. Impressionante la sua somiglianza, quasi estrema. L’avvio a suon di fanfara, gli applausi di parte della stampa salernitana, le prime vittorie senza gioco ma solo frutto di eventi favorevoli, l’elevato numero di infortuni strani e misteriosi, un manipolo di calciatori senza testa nè coda, il lento declino della qualità del gioco espresso, le pesanti sconfitte, il distacco tra società ed allenatore, l’avvicinarsi a Natale e sperare nel mercato di gennaio. Insomma tutto uguale.

Ventura abbandona la sua squadra, la società fa lo stesso con la maglia granata

Non ci sono parole per commentare l’atteggiamento di Gian Piero Ventura e della dirigenza della Unione Sportiva Salernitana a pochi minuti dalla fine della sfida di Cittadella. Una resa incondizionata che scoperchia il vaso di Pandora, dentro il quale tante bugie, tante offese, tanto disinteresse per il pubblico salernitano, la vera vittima di questo omicidio intenzionale.

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