Appare ormai chiaro a tutti che in questo mese di marzo nessuno potrà mettere piede in uno stadio per sostenere la propria squadra. Il Coronavirus sta paralizzando un intero Paese ed ovviamente anche il calcio deve adeguarsi. Al netto della eventuale diretta Tv in chiaro delle gare di A e B, il Codacons Italia avverte i tifosi che é possibile far valere i propri diritti nei confronti di quelle società che non rimborseranno biglietti e abbonamenti nella misura del danno subito.

“E’ evidente – scrive il Codacons – che, in caso di limitazioni al pubblico per gli incontri calcistici, chi ha in mano biglietti e abbonamenti ha diritto al rimborso, al pari di quanto sta avvenendo per biglietti aerei e pacchetti vacanza non usufruiti a casa del coronavirus. In particolare le società dovranno restituire agli utenti la parte di abbonamento allo stadio non goduta, proporzionale al numero di partite disputate a porte chiuse, e rimborsare integralmente i singoli biglietti, considerato che a fronte di un pagamento da parte dei consumatori non sarà resa la controprestazione oggetto del contratto. Se le società calcistiche rifiuteranno di disporre rimborsi in favore dei tifosi, scatterà nei loro confronti una maxi-class action promossa dal Codacons per conto di migliaia di utenti danneggiati nei loro diritti fondamentali”.

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