“La situazione non è grave, ma drammatica. Le vere antagoniste della Salernitana stanno allungando il passo, le più vicine sono Genoa e Verona che hanno 5 punti in più senza dimenticare il Lecce a 11 e l’avvio così importante del Frosinone. Vorrei ricordare a chi parla di critiche premature che la Salernitana, un anno fa, aveva una classifica diversa e che l’eccesso di buonismo del passato si tradusse poi negli esoneri dei vari Castori, Colantuono e Nicola. Ma chi latita da mesi è il presidente Iervolino, il giornalista deve raccontare i fatti e leggere le situazioni anticipatamente rispetto a quanto accade. Senza i cambiamenti del passato, talvolta anche tardivi, la Salernitana avrebbe rischiato di retrocedere. E’ inutile negarlo: c’è paura che Iervolino si stia allontanando. In passato sfidava i procuratori, voleva entrare nella politica del palazzo e immaginava uno stadio di proprietà. Questo porta quasi ad aver paura di sfidarlo, a dire le cose come stanno. E così non va bene. Il vero atto d’amore, formidabile, è quello degli ultras della Salernitana attraverso quell’opera d’arte esposta in curva Sud”. Questa l’analisi del direttore Paolo De Paola intervenuto nel corso della trasmissione Gol su Gol.
De Paola va giù duro nei confronti della proprietà e crede che la scenografia sia ricca di messaggi impliciti rivolti al presidente Iervolino: “Mi permetto la licenza di interpretare quel capolavoro della Sud. Io ho visto dietro le immagini un messaggio forte e chiaro rivolto alla proprietà e alla dirigenza. Se ci fate caso la scenografia inizia con l’unione di due copertine, il tema principale è la divisione rappresentata dalle statue poste ai lati. L’incomunicabilità, dunque. E a me pare che la società abbia fatto dei passi indietro anche sotto questo aspetto sbagliando la politica dei biglietti e degli abbonamenti dopo tante promesse e premesse fatte in passato. La gente vuole semplicemente tifare Salernitana tenendosi a debita distanza dai battibecchi tra allenatore, direttore sportivo, presidente. Al pubblico non piace il trattamento riservato dal club, ci sono disattenzioni gravi nei confronti di una tifoseria splendida. Milan e Borussia Dortmund se la sognano una scenografia del genere, società che collaborano e che sono parte attiva di ciò che il pubblico crea. Perchè questo tipo di capolavori rinforzano il brand di una squadra. Invece Iervolino non ha scritto mezza riga a favore di un’opera d’arte apprezzata in tutto il mondo”,
De Paola chiude con un appello alla proprietà e al direttore sportivo: “Fatevi una domanda, voi in società che state sbagliando tutto. Il calcio non è una partita a scacchi o uno scaricabarile, tra chi attende di cedere Dia per acquistare o la presa di posizione di Sousa che fa l’offeso e non trasmette assolutamente alla squadra lo spirito elargito a piene mani ai calciatori nei mesi scorsi. In questo momento è un balletto di finzioni, vorrei che la proprietà si esprimesse attraverso una operazione verità. Cos’è questa ipocrisia del direttore sportivo che, in passato, usciva allo scoperto contro l’allenatore e oggi tace rispetto a Sousa che si lamenta e delegittima il gruppo? Sussiste la paura che il giocattolo possa rompersi, invece io credo che l’orgoglio e il coraggio dei tifosi possano costituire una svolta. Loro vanno in trasferta, girano l’Italia e hanno ideato una meravigliosa scenografia rivolta a Iervolino”