In sala stampa è intervenuto l’allenatore della Salernitana Paulo Sousa:

Per la terza gara di fila un avvio di gara negativo, per 20 minuti gli avversari hanno dominato. Poi, però, tre chance evidenti per pareggiare…

“Purtroppo è stata una settimana difficile dal punto di vista delle energie. Quello che abbiamo creato è superiore a quanto fatto dal Lecce che, però, è formazione organizzata, molto aggressiva, dinamica e forte fisicamente. Abbiamo però avuto molte difficoltà perchè i nuovi giocatori non sono ancora pronti per prendere le migliori decisioni. Durante il primo tempo siamo migliorati progressivamente per possesso palla e, dunque, abbiamo lavorato meno difensivamente. Cabral si è abbassato tanto, non giocava una partita intera da due anni e quindi mi aspettavo potesse calare un po’ in alcuni momenti della partita. Sono convinto possa interagire bene con Kastanos e Candreva, ma ha bisogno di adattarsi alle esigenze e alle strategie che attuiamo. Io ho visto una Salernitana in crescita, purtroppo non abbiamo finalizzato la chance a fine primo tempo con Candreva. E tutto il secondo tempo abbiamo creato i presupposti per pareggiare: c’è stato il palo, se non avessimo perso energie durante la settimana l’avremmo pareggiata. Aggiungo l’altra occasione per Cabral e quel tiro dal limite dell’area di Bohinen, oltre a situazioni in cui abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio. Ribadisco quello che ho detto ieri: c’è qualche giocatore interessante, ma c’è bisogno di tempo”.

Lei ha detto che avrebbe parlato di mercato dopo le parole del ds, cosa ci dice ora? E come si risolve la grana Dia?

“Io parlo col presidente e col direttore sportivo facendo analisi ed esprimendo una idea. Sono necessarie delle valutazioni. Ma le scelte le fanno la proprietà e il dirigente. Dia? Ieri ha avuto bisogno di fare delle visite perchè gli faceva male il ginocchio. Nel giorno precedente non si è allenato a causa di un mal di testa e non era in condizione di giocare. Tutto il resto andrà approfondito ma non è compito mio. E’ De Sanctis che ha vissuto da vicino la vicenda. Per questo ho aspettato che parlasse lui. Io sono d’accordo su quanto ha detto. Noi siamo meno forti dell’anno scorso, abbiamo perso due giocatori determinanti come Piatek e Vilhena. Stava crescendo, ora non lo abbiamo più. Il suo sostituto è Martegani che arriva da un campionato totalmente diverso e ha bisogno di molto più tempo. Cabral si è integrato più facilmente e ha fatto una buona partita, per gli altri c’è da lavorare”.

Perchè Cabral nel primo tempo è partito esterno?
“Sapevo che il Lecce dialoga bene tra terzino, estero e mezzala. La mia idea era tenerli più bassi e provare a creare superiorità numerica. Dal punto di vista offensivo ho visto cose buone, Cabral ha avuto qualche difficoltà in fase di non possesso e sulla posizione perchè ci ha fatto abbassare tantissimo. Qualche volta anche Kastanos ha fatto la stessa cosa e questo non ci ha permesso di pressare come avremmo dovuto. Nel secondo tempo abbiamo fatto molto bene con Kastanos, ma ho preferito inserire un giocatore fresco come Mazzocchi. Siamo riusciti a innescare meglio Cabral che, in posizione centrale, ha inciso maggiormente e ha avuto due occasioni per fare gol. E’ chiaro che quando hai bisogno di pareggiare hai bisogno di inserire energie nuove. Ho giovani a disposizione e ci devo lavorare, occorre tempo”.

Squadra molto diversa dall’anno scorso, è solo questione di tempo?

“Bella domanda. Il termine tempo va analizzato nella sua complessità. La società vuol dare stabilità economica e sportiva alla Salernitana e c’è bisogno di tempo, tutti i calciatori presi hanno bisogno di tempo per poter incidere positivamente. I nostri tifosi sanno che, in 104 anni, è la prima volta che facciamo la A per il terzo anno di fila e ci provano a trasmettere tutta la loro passione e la fame di far bene. Il calcio è una industria fatta di sentimenti, ma ci sono processi e tempi di maturazione che vanno rispettati. Per questo dico sempre ai giornalisti di Salerno, che sono una componente importante, di far capire alla gente che non si diventa competitivi dall’oggi al domani. In ogni partita, in casa o fuori, proveremo ad essere all’altezza della situazione. Oggi avremmo voluto vincere, speravamo in un risultato diverso, ma bisogna fare i complimenti al Lecce che ha costruito il risultato nei primi 10 minuti. Poi il pubblico ha spinto forte, loro sono stati bravissimi a spezzare il nostro ritmo quando volevamo pareggiare”.

Chiederà uno svincolato?

“Parlate col direttore. Io faccio l’allenatore”.

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