Interessante intervista rilasciata dall’avvocato Francesco Fimmanò alla redazione di GranataCento. Tanti i temi toccati, dal futuro all’attuale rendimento della rosa passando al mercato, alle strutture e al rinnovo di Gyomber. Ecco le sue dichiarazioni:

Grande vittoria a Roma, ora la Cremonese. Quali i rischi?

“La vicenda Juventus insegna. La squadra, per quanto forte, è giovane e si trova in una fase d’assestamento. La questione psicologica giocherà un ruolo determinate. Tutti devono mantenere i piedi per terra. La Cremonese ha una rosa più forte rispetto ai punti ottenuti, giocano bene e si chiudono poco. La classifica non rispecchia il reale valore. Le loro ripartenze sono molto pericolose, hanno calciatori come Felix ed Okereke che possono fare la differenza. Certo, forse mancherà Dessers ma le loro caratteristiche destano preoccupazione. Avranno una punta statica come Ciofani, stile Djuric con noi l’anno scorso, ma occhio ai due esterni. Okereke a me piace, confermo che la società lo ha seguito in estate e ha tuttora grossa stima. Obiettivamente, però, i nostri quattro attaccanti sono di livello superiore. Dia è alta fascia, credo che su questo possiamo essere tutti d’accordo”.

A proposito di Dia, il pubblico spera che la società lo riscatti prima del previsto per assicurarsene le prestazioni a titolo definitivo…

“Sono d’accordo con i tifosi, stiamo già ragionando e potete stare tranquilli: non ce lo faremo scappare. Quello economico è l’ultimo dei problemi. Colgo l’occasione per fare i complimenti al direttore sportivo De Sanctis, uno che lavora dalla mattina alla sera e che ha creduto fortemente nelle potenzialità di questo ragazzo. Sta avendo ragione anche su Bradaric, vi invito ad attendere anche Valencia e Botheim che stanno trovando poco spazio solo perchè i titolari sono fortissimi. E domenica, a Roma, abbracciandomi a fine gara mi ha detto testualmente “Sambia vi sorprenderà”. Sono certo che avrà ragione ancora una volta”.

Gyomber resta a Salerno?

“I contratti in scadenza saranno tutti rinnovati. Gyomber, per quanto mi riguarda, è il preferito in assoluto. E’ un calciatore che ha una concentrazione, un’attenzione e una abnegazione che lo rendono unico. In campo ha una foga agonistica che trascina. L’attaccamento alla maglia e l’applicazione vengono prima del talento, è un alteta che assolutamente non ci faremo scappare. Non è mai stata nostra intenzione cederlo o perderlo. Faccio un discorso generale che renderà bene l’idea. Al termine della passata stagione avremmo riconfermato tutto se avessimo ragionato esclusivamente col cuore. Invece qualcuno non rientrava nei piani tecnici ed è stato lasciato libero di andare altrove, i casi di Djuric e Verdi sono emblematici. Ragazzi d’oro, professionisti seri ma legati ad un progetto diverso. Se invece Gyomber è rimasto è perchè lo riteniamo parte integrante del nostro percorso di crescita, accadrà per lui quello che abbiamo fatto in estate con Mazzocchi quando tutti pensavano avrebbe firmato con un’altra società”.

Sbagliamo se diciamo che siete tutti sempre più coinvolti dal progetto Salernitana?

“Nella mia vita faccio tante cose, anche importanti. Ma la Salernitana ha stravolto la mia vita. Domenica ero a Roma con i miei gadget granata, anche Abodi ha indossato un cappellino della Salernitana e ci ha fatto i complimenti per la vittoria pur essendo laziale. L’emozione che provo è un qualcosa di indescrivibile e sono felice di condividere quest’avventura con Iervolino. Durante la partita avremo fatto una ventina di videochiamate, il telefono si è scaricato due volte”.

Torniamo alla gara di sabato. Guai a sottovalutare la Cremonese…

“Tutti abbiamo questa preoccupazione. Quando si verifica una cosa così bella come la vittoria a Roma, accompagnata da complimenti a livello nazionale e da quel bagno di folla, può esserci un appagamento inconscio accompagnato allo stress mentale. Tuttavia Salernitana-Lecce è partita ben salda nella nostra mente e prepareremo la partita nel migliore dei modi. Nel tempo sono certo che diventeremo una grande squadra, vogliamo essere competitivi ogni anno e seguire il modello di Atalanta, Sassuolo e Fiorentina. La piazza è tale da poter ambire a determinati obiettivi. Per arrivarci bisogna purtroppo passare anche attraverso qualche battuta d’arresto, a patto che le esperienze diventino un insegnamento. Un giorno diventerà normale vincere a Roma e pareggiare a Torino, oggi invece risultati apparentemente clamorosi possono comportare uno scossone. Nel bene o nel male. Sta a noi toccare le corde giuste. Se l’approccio sarà all’altezza diventerà un match alla portata”.

Dai rifiuti estivi ad un grande progetto che punta all’Europa. Come vi state muovendo?

“In estate dicevo sempre che i tifosi dovevano stare tranquilli. Sono io che faccio una domanda a voi: in questo momento quale ruolo della squadra titolare andreste a toccare, considerando che i possibili ricambi si chiamano Piatek, Maggiore e Bohinen? Se oggi ci fosse Ederson, chi fareste fuori tra Candreva e Coulibaly? Per qualcuno il grande colpo può essere l’acquisto a titolo definitivo di Dia.  Per noi, invece, trattenerlo è quasi una normalità. E’ un grande calciatore, il cartellino ha un valore sempre più elevato e Iervolino non è un pazzo. Con tutto il rispetto noi non siamo nè il Lecce, nè la Sampdoria. Grazie al cielo non abbiamo problemi di natura economica, gli affari li coglieremo al volo. Ederson è stato preso a 6 e, su sua richiesta, è andato via a 20. E chissà se è così contento lì a Bergamo. Detto questo, il mercato lo determina il campo. Fino a due settimane fa si pensava di prendere un esterno sinistro, oggi vedo Bradaric e faccio un passo indietro. Stesso discorso per il centrocampo, dopo la lunga sosta avremo Bohinen e Maggiore al 100% e sarà dura per tutti. Se sarà necessario non ci tireremo indietro, attualmente abbiamo osservatori in giro per il mondo e potremmo anche prendere qualche under da lasciare altrove in prestito per sei mesi un po’ come fanno Atalanta e Udinese. Se poi le prossime tre gare ci avvicinassero alle big, state certi che il budget a disposizione aumenterebbe. Perchè a quel punto lo scontro diretto non sarebbe con la Cremonese ma con la Fiorentina”.

Ottimo anche il lavoro di Nicola nelle ultime settimane dopo giorni di voci e polemiche…

“E’ vero che sta facendo bene, è altrettanto vero che allena una grande squadra. Con il Lecce perdemmo forse anche immeritatamente, col Sassuolo sono quelle giornate storte che possono capitare. Ma c’è sempre stata fiducia in un tecnico oggettivamente bravo”.

Curva Nord destinata alle famiglie e ai bambini, possibile?

“E’ un progetto futuristico. Sono necessari grossi interventi strutturali. Il nostro futuro sarà all’Arechi, a patto che il Comune ci venga incontro. Una volta che metteranno a posto quanto dovuto, immaginiamo uno stadio che accolga le famiglie con attrattive parallele quali ristoranti e negozi. State tranquilli, il grande imprenditore sa investire i suoi soldi e non trascura alcun dettaglio. Le società italiane sono molto indietro, sotto tutti i punti di vista. Andate a vedere le tv quanto pagano le società inglesi e come vengono distribuite le risorse”.

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