Il mister della Salernitana Paulo Sousa è intervenutoin conferenza stampa presso il centro sportivo Mary Rosy per presentare l’ultima gara di campionato contro la Cremonese. Di seguito tutte le dichiarazioni del tecnico granata:

Quanto si batterà per la riconferma di Ochoa?
“Per avere successo dobbiamo mantenere tutti i calciatori che garantiscono il raggiungimento degli obiettivi. Su questo non c’è proprio da discutere. Io ho trasmesso le mie idee in funzione della vita attuale del club e delle prospettive. Ciò detto, l’investimento in ottica mercato tocca al presidente e al direttore che conosce bene quello che bisogna fare. In linea generale ho espresso questi concetti quando ho incontrato a cena il presidente, l’amministratore e il ds. Come leader del gruppo e come responsabile tecnico ho dato le indicazioni. La stabilità del successo deriva dal mantenimento di tutti i giocatori competitivi. Poi dipende da quello che si vuol fare, il mercato dipende dalla disponibilità del presidente”.

Mazzocchi è considerato un esterno alto? Lei ne ha chiesti altri alla società, come lo inquadra tatticamente?
“Non è il tipo di esterno alto che io ho come idea, è più un quinto”.

Domani ci saranno centinaia di “pazzi” al vostro fianco pur senza avere obiettivi…
“Non sono pazzi. La Salernitana è la loro vita e mi fa tanto piacere vederli insieme a noi. Loro stessi lo cantano: passano presidenti, allenatori e giocatori ma loro restano per sempre. Anche a costo di fare sacrifici economici. E’ una città che trasmette energia. Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi e questo ci fa piacere, ora tocca capire chi vuol far parte del progetto. E i tifosi sono la nostra garanzia. Io devo trasferire ai calciatori le motivazioni giuste. Poi una gara può uscire buona o meno buona, come accaduto a Empoli, ma la mentalità non deve mai cambiare”.

Nella crescita futura quanto conta il settore giovanile e domani ci saranno Primavera aggregati alla squadra?
“Per ora no, però ci sto pensando. Vedremo. Io tutti i giorni ho la possibilità di incontrarmi col presidente e con l’amministratore delegato, cerco sempre di mettere a loro disposizione la mia conoscenza e la mia esperienza. La Salernitana, per crescere, non può prescindere dal settore giovanile e, sotto questo aspetto, siamo lontanissimi dalle mie idee. Le infrastrutture sono altrettanto decisive e non c’è vivaio che esploda senza campi di allenamento adatti. In questi mesi e nel futuro prossimo voglio sempre lasciare il mio input, a patto che si creino le condizioni”.

Con l’Udinese ha giocato Fiorillo per scelta tecnica e chi gioca domani in porta?
“Ho scelto Fiorillo per dimostrargli stima. E’ un ragazzo che lavora bene, che è sempre presente, che aiuta la squadra a crescere anche a costo di prendere pallonate in faccia. Meritava una vetrina davanti al nostro pubblico, meritava 90 minuti e non la passerella di cinque. Tra l’altro ho avuto conferma che posso contare su di lui in qualunque momento. Domani non ci sarà perchè ha avuto un piccolo infortunio”.

Rispetto a quando è arrivato qual è il suo bilancio generale?
“Anzitutto voglio esprimere il mio enorme ringraziamento ai calciatori. Hanno creduto nelle mie idee, hanno dato sempre il massimo per emozionarci e per raggiungere gli obiettivi prefissati. Sapevo dall’inizio che sarebbe stata dura, ma ho avuto sempre fiducia che i gruppi con qualità emergono e fanno sempre la differenza. Bisognava soltanto crederci. Sono orgoglioso di loro, averli allenati è stato un onore. Aggiungo poi l’importanza dei nostri tifosi. Sapevo perfettamente che fosse una piazza calda, ora l’ho tastato con mano e sono ulteriormente consapevole che vanno rappresentati al meglio. Che si vinca o che si perda dobbiamo onorare la maglia, sono certo che abbiamo intrapreso un percorso che ci darà grosse soddisfazioni. La gente di Salerno è l’anima di tutto ciò che stiamo facendo”.

Quali prospettive ci sono in ottica futura?
“Io ho la mia idea. Sono felice e consapevole di ciò che la Salernitana può offrire e può non offrire. Io sono contento di lavorare tutti i giorni. E’ la mia passione, amo vedere la crescita di ogni calciatore all’interno di una identità comune. Il comportamento di squadra e il metodo di gioco sono il passaporto per il futuro. Questo mi onora, ho ottenuto risultati che vanno oltre il risultato sportivo. Per continuare sulla strada del successo bisogna mantenere tutti i giocatori competitivi, poi dipenderà dalle disponibilità economiche del presidente e, di conseguenza, dalla bravura del direttore sportivo”.

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