Un piano straordinario per lo sport, per far ripartire le attività da maggio. Sta lavorando a questo il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, che ne ha parlato in un video postato oggi su facebook, annunciando di pensare a “un piano straordinario per le iniziative che devono partire da maggio, cioè da quando speriamo di poter essere fuori dall’emergenza coronavirus per pensare al futuro. Ma per poter ripartire da maggio, bisogna che a quella data tutte le realtà sportive possano arrivare con le risorse necessarie”. Il ministro dello sport ha anche annunciato che domani incontrerà in videoconferenza i presidenti di 5 grandi federazioni sportive (“intendendo per grandi quelle per numeri economici, di tesserati e di associazioni ed enti affiliati”) per questo piano straordinario, e che domani riceverà dal Coni “i suggerimenti provenienti da tutto il mondo sportivo per capir bene quale è stato l’impatto dell’emergenza sanitaria e che cosa possiamo fare come governo per aiutare questo mondo”. Ieri il ministro ha incontrato, sempre in video, i rappresentanti degli enti di promozione sportiva. Domani nuova tappa di un giro di consultazioni “per poter avere tutti i dati che servono per lavorare a un piano che guardi subito alle esigenze del mondo sportivo, dalle grandi realtà alle piccole associazioni sul territorio”.
Sul tema degli allenamenti, Spadafora ha aggiunto: “Sono ancora vietate tutte le competizioni di ogni ordine e grado, ma dobbiamo chiedere un ulteriore sacrificio ai nostri atleti vietando ogni allenamento di qualsiasi tipo in ogni tipo di struttura. E’ un sacrificio, ma serve prima di tutto a tutelare loro e tutti. Siamo ancora in un momento in cui dobbiamo osservare al massimo le regole, anche nel mondo dello sport. Abbiamo di fronte a noi 10 giorni importanti e complicati in cui possiamo vedere la differenza e cominciare da dopo Pasqua ad avere segnali ancora più netti. Ecco perché nei prossimi 10 giorni saranno ancora vietate le competizioni sportive di ogni ordine e grado ma dobbiamo chiedere un ulteriore sacrificio ai nostri atleti e abbiamo anche vietato ogni allenamento in ogni tipo di struttura. E’ un sacrificio che serve a tutelare loro stessi e tutti quanti noi – aggiunge Spadafora -, è ancora troppo alto il numero giornaliero dei morti e di fronte a questi dati non c’è sacrificio che non si possa fare per invertire la rotta. Dopo ci sarà tempo per riprendere gli allenamenti e consentire ai nostri atleti di competere al meglio. Questo sacrificio vale la pena di farlo”.