Il Governo, nella figura del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, sta mostrandosi restio nel legittimare l’importanza sociale ed economica del calcio ed invece di premere sull’acceleratore per sostenere la ripartenza di almeno Serie A e Serie B, sta rappresentando il maggior bastone tra le ruote per un movimento che ha in Gravino un baluardo valoroso.

Capitolo Serie B – La cadetteria avrebbe da affrontare il problema legato ai costi elevatissimi del protocollo sanitario da attuare per la ripartenza che comporterebbe una spesa aggiuntiva di circa 800mila euro; alcune società non possono permetterselo ma sarebbe ancor più grave fronteggiare le perdite, che vanno dai 2 milioni in su, in caso di non ripresa. Il sistema calcio andrebbe incontro ad un collasso sicuro minando in modo permanente e duraturo un sistema redditizio che porta nelle casse dello Stato cifre importanti. Elevandosi a super partes ed allargando il principio di neutralità anche alle altre parti in causa come presidenti, giocatori e tifosi; ne vale la pena non provarci nemmeno nel momento in cui la comunità scientifica troverebbe la soluzione?

Lasciando l’aspetto economico e valutando quello sportivo, invece, la conclusione dei campionati è l’unico modo per non scontentare nessuno e per evitare un imbuto di ricorsi ed azioni legali che non vedrebbe più una fine. Stabilire, con più di 30 punti ancora a disposizione, le promozioni e le retrocessioni scatenerebbe il malcontento di gran parte delle squadre che si appellerebbero all’illegittimità i questa decisione dando vita ad un circolo vizioso senza una fine.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui