Di Giuseppe Barbato

Nulla da fare nemmeno stasera per la Salernitana, uscita a pezzi dall’anticipo della 15° giornata. Il 2-0 con cui la Juventus è uscita vincitrice dall’Arechi è bugiardo: la Vecchia Signora ha dominato in lungo e in largo e il punteggio poteva essere più pingue. Alla Salernitana non può bastare il pari di Ranieri, l’ottavo in stagione, per avere dei rimpianti. L’atteggiamento rinunciatario della squadra, soprattutto nel primo tempo, è lo specchio delle sue paure.

Già nel primo tempo viene alla luce il dominio dei bianco-neri e l’enorme differenza in campo. Il piano tattico della Juventus è chiaro: sfruttare tutta l’ampiezza del campo con i due terzini che salgono molto e ricevono palla sui cambi-gioco; i trequartisti si accentrano e si muovono tra le linee per spostare i difensori granata e al tempo stesso liberare Dybala. La Salernitana, molto accorta, alterna 442 e 532 mantenendo due linee basse e compatte per poi ripartire facendo leva sulla tecnica di Bonazzoli e Lassana Coulibaly. Dybala già al minuto 11 tenta la conclusione dopo essersi liberato delle marcature dei centrocampisti ma la conclusione è debole, è solo la prova generale del gol che giunge al 21°: triangolazione veloce con Kulusevski e conclusione in caduta che s’insacca alla sinistra di Belec. Tutto facile per l’argentino che non viene contrastato né dal centrocampista di riferimento, Capezzi, né dal centrale in uscita, Gagliolo. La Salernitana si è affacciata nella metà campo, fino a quel momento, solo una volta al 13° con un colpo di testa con Simy, uscito di poco a lato, e non lo farà più. I bianconeri giocano in surplace, muovendo palla con velocità e qualità riuscendo sempre a trovare spazi. Soprattutto a sinistra con Luca Pellegrini, abile sempre a proporsi e a trovare cross dal fondo. Proprio lui guadagna un calcio di punizione vicino al vertice sinistro dell’area al 28°: alla battuta va Cuadrado che calcia un destro dritto in porta che Belec, a fatica, respinge sul palo. Gagliolo lo toglie dalla linea di porta ma non dall’area di rigore dove Chiellini è lesto a ribadirlo in rete. Sarebbe il 2-0 ma Moise Kean è partito con leggerissimo anticipo sul calcio di punizione: gol annullato dall’arbitro Fourneau, dopo aver valutato al VAR la posizione del centravanti bianco-nero. Nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo non cambia né il risultato né lo spartito, con la Juve che ha solo un’altra occasione con Bentancur che supera Gagliolo e arriva al limite dell’area ma calcia alto.

Colantuono aspetta qualche minuto, poi al 50° cambia rinforzando il centrocampo: Di Tacchio e Schiavone per Capezzi e Kechrida, con Zortea che si stabilizza sulla destra dopo un primo tempo in cui si è alternato in quella posizione col tunisino. In questo modo, complice anche un atteggiamento Juve più attendista e meno aggressivo nel recupero palla, la Salernitana alza il baricentro e cerca qualche cross in area di rigore, senza esito. La Juve, cosciente del vantaggio e della superiorità, cerca il raddoppio con delle ripartenze oppure un insistito possesso palla senza essere precisa in fase realizzativa. Dybala prova un colpo a effetto al 52° ma calcia largo, così come Cuadrado al 56°. Al 58° c’è la seconda svolta del match: Bonazzoli con un cambio gioco sulla sinistra crea la transizione con la palla che si sposta prima a destra e poi di nuovo sul lato opposto. Cuadrado non segue Ranieri che ha la chance in area e calcia: palo interno e poi palla che si spegne fuori dal lato opposto. Comincia la girandola delle sostituzioni: Djuric per Simy 64°; doppio cambio per la Juve al 66°: Morata per Kean e Alex Sandro per Pellegrini. Al 70° arriva il raddoppio bianconero: azione insistita della Juve, con Bernardeschi (sostituito dopo il gol da Rabiot) che riceve palla da Dybala e mette in mezzo. Morata, lasciato solo da Veseli e Gyomber, da pochi passi tocca il pallone quel tanto che basta da mettere fuori causa Belec, ancora una volta impreciso. A quel punto la partita, dal punto di vista tattico, ha poco da dire: la Juventus abbassa i ritmi e controlla, si fa notare ancora Dybala all’82° e all’87°. La Salernitana, ormai al tappeto, non ha più energie tecniche o nervose. Si segnalano solo un colpo di testa di Gyomber, su azione d’angolo al 74°, e gli ultimi cambi al minuto 81: Jaroszynski per Ranieri e Vergani per Bonazzoli. I tre minuti di recupero scivolano senza intoppi fino a pochi secondi dal termine, quando Gyomber stende ingenuamente Morata in area. Fourneau indica il dischetto, va Dybala che incredibilmente scivola al momento di calciare. Triplice fischio e tutti a casa.

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