Il calcio è l’oppio dei popoli. Qualcuno lo ha scritto e qualcun altro ci ha ricamato sopra. Fatto sta che il gioco della pelota – come dicono i sudamericani – fa innamorare grandi e piccoli, ricchi e operai, uomini e donne. Un amore universale, transoceanico, senza confini. Le uniche linee di demarcazione di questa viscerale passione sono quelle laterali che corrono lungo le autostrade. Già perchè anche domenica prossima, in occasione di Sassuolo – Salernitana, si verificherà uno strano fenomeno antropologico, quasi unico in Italia. Imitato di sicuro, ma in misura esigua e con insipido esito finale. Sulle strade verso l’Emilia Romagna si muoverà la solita valanga granata, composta da oltre 4000 cuori salernitani purosangue. Chi dalle terre del Nord, chi dalla “madrepatria” Salerno, le gradinate del Mapei Stadium di Sassuolo saranno prese d’assalto dai sostenitori della casacca col cavalluccio, pronti a dimostrare ancora una volta che l’amore per la Salernitana non conosce confini. Travalica anche la più fervida delle immaginazioni che al confronto quella di Stanley Kubrick è solo materia per scuole dell’infanzia. Siamo e resteremo una spanna sopra. Sopra le altre torcide, ridotte a semplici comparse quando entra in scena sua Maestà. Sopra i commenti al veleno e le bestialità dei social, troppo spesso veicolo di campagne di fango contro la nostra gente. Sopra le tabelle, le classifiche e le percentuali – 7% compresa – che ci vorrebbero sempre come la Cenerentola della situazione. Ma noi siamo altro! Sassuolo trema, stiamo arrivando!

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