La FIGC ha inviato oggi un documento ufficiale al Presidente del Consiglio e ai Ministri di Economia e Finanze, di Salute e Sviluppo Economico ed al Sottosegretario allo Sport, per chiedere un aiuto per il sistema calcio. Nel documento sono analizzati potenzialità, criticità ed impatto socio-economico del calcio italiano, ritenuto uno dei settori produttivi più rilevanti per l’Italia. L’emergenza da Covid-19 e le relative misure di contenimento hanno generato gravi ripercussioni economiche sui club professionistici. Una situazione che va ad incidere anche sulla ripresa economica generale del nostro Paese.

La FIGC chiede al Governo la riapertura al 100% degli stadi italiani per i possessori di Green Pass o, in alternativa, di utilizzare il concetto di “sedute alternate a scacchiera” invece del rispetto della distanza interpersonale di un metro. Inoltre, la FIGC richiede il rinvio di almeno due anni di tutti i versamenti dovuti a titolo di imposte dirette ed indirette, nonché dei contributi previdenziali con un pagamento rateizzato fino a cinque anni; la sospensione fino al 30 giugno 2023 del betting, ovvero il divieto di pubblicità e di sponsorizzazione; un accesso facilitato alle misure di sostengo alla liquidità delle società sportive e agli strumenti di garanzia dedicati alle società in crisi; delle procedure dedicate alla rateizzazione e alla conciliazione dei debiti delle società calcistiche con l’Agenzia delle Entrate; utilizzabilità in compensazione dei crediti per imposte anticipate derivanti da perdite fiscali in fase di liquidazione dei debiti tributari per ritenute sui compensi erogati ai tesserati; l’introduzione di sgravi fiscali sui contratti stipulati con giovani calciatori attraverso la modalità dell’apprendistato; la creazione del “fondo salva calcio” mediante la destinazione dell’1% sul totale della raccolta da scommesse relative ad eventi sportivi di ogni genere, effettuate sia online sia tramite canali tradizionali, ad un fondo gestito dalla FIGC e destinato al sostegno e alla ripresa del calcio italiano professionistico e dilettantistico, della Divisione Calcio Femminile e del Settore Giovanile e Scolastico.

Il presidente FIGC, Gabriele Gravina ha commentato così: “Siamo ad un bivio. Dobbiamo agire con celerità per impedire che la crisi del calcio professionistico obblighi i Club al blocco dell’attività, mettendo così in ginocchio tutto il comparto sportivo, le aziende dei 12 settori merceologici ad esso collegati e l’intero sistema Paese, con un non auspicabile decremento della contribuzione fiscale diretta e indiretta. Non abbiamo chiesto ristori al Governo, piuttosto di riconoscerci l’importanza socio-economica che il calcio ha attraverso l’adozione di alcune misure urgenti per risollevare i Club dalla crisi generata dal Covid-19. Il calcio può avere un ruolo determinante per la ripresa complessiva dell’Italia”.

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