Fino ad oggi, i lettori di SalernitanaLive – che continuano ad essere tanti nonostante i pensieri di ognuno siano principalmente e doverosamente indirizzati verso ben più “seri” argomenti – non hanno trovato su questo quotidiano sportivo nessuna posizione definita rispetto a quello che potrebbe essere il futuro a medio termine del mondo del calcio. La redazione – come sempre – offre spazio al dibattito che si sta consumando a livello nazionale, circa la possibilità di far ripartire i tornei il prossimo 3 maggio, ma senza scendere nel merito di questa o di quella posizione. Ma oggi, alla luce anche di alcune affermazioni da parte di addetti ai lavori e di “pseudo giornalisti sportivi” – nazionali e salernitani -, sentiamo forte la necessità di “alzare” il tono della voce. L’Italia e il mondo intero sono alle prese con un dramma di dimensioni inimmaginabili fino a poche settimane fa, quando ci sentivamo addosso la corazza degli “invincibili” di Leonida alle Termopili. Eravamo convinti che tutto potesse essere deciso a tavolino, che tutto dipendesse dal dio denaro e che ogni nostra azione avrebbe potuto dirigere il nostro futuro. Tutto falso, come spesso accade alle convinzioni vacue dell’essere umano. Da settimane abbiamo negli occhi e nelle orecchie le immagini che vengono dalla zona rossa dell’epidemia e le urla di dolore, silenziose come non mai, di chi è in prima linea negli ospedali, mettendo a rischio la propria vita per salvarne delle altre. Con questa situazione che ancora non è chiara nemmeno agli esperti, con i decreti e le ordinanze che si susseguono e che hanno praticamente “chiuso” un intero Paese, c’è chi si arroga il diritto di salire sul pulpito della propria nullità e invocare la ripartenza del mondo del calcio, senza se e senza ma. Pura follia, se fossimo ingenui e pensassimo che questo esercizio di “onnipotenza” fosse spinto unicamente dal proprio ego personale. E invece no, evidentemente ci sono interessi troppo forti – nazionali e locali – che spingono alcune “fonti” informative a divulgare fake news o semplicemente a condizionare l’opinione dei tifosi salernitani che sia giusto e doveroso far ripartire i tornei di A e B, senza nessuna considerazione del dato epidemiologico, della salute dei calciatori e dei tifosi stessi. Sarebbe il caso di aprire una sostanziosa inchiesta – interna all’Ordine dei giornalisti della Campania – per capire quali sono le fonti di sostentamento di alcune “pagine” e di alcuni “siti”, per fare luce completa e chiarezza definitiva. In attesa che ciò accada, saremo in trincea a difendere innanzitutto un principio, quello che la tutela della vita umana viene prima di ogni interesse squallido. Vadano dunque a farsi benedire i diritti televisivi, i bilanci delle società, gli sponsor e le “marchette” di ogni sorta. I tifosi granata veri – e sono il 99% della platea – restano a casa a difendere la salute collettiva ed il lavoro dei medici e infermieri, non senza avere il cuore “sportivo” ferito dall’assenza del rito calcistico, non senza essere a digiuno di quella sana dipendenza dalla casacca granata. Ma questa amarezza occupa necessariamente solo l’ultimo gradino nella scala dei valori dell’esistenza. Per noi è così. Il calcio potrà riprendere la sua vita normale solo e se le autorità sanitarie potranno garantire la salute di tutti. Chiaro?

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