Nel corso dell’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Danilo Iervolino ha parlato delle motivazioni che hanno spinto le istituzioni a posticipare il derby: “Non voglio essere polemico, sono abituato a rispettare le istituzioni. Mi hanno spiegato che è preferibile l’eventuale festeggiamento all’interno dello stadio. Ma mi sembra una spiegazione mortificante per i tifosi che devono necessariamente stare lì perchè si valuta che nelle piazze ci sarebbe il rischio di disordini”

Ha l’impressione che la Salernitana sia stata trattata come vittima sacrificale?
“No, perchè non mi sento mai una vittima. Però si poteva agire in modo diverso, coinvolgendo anche noi. E non ho capito perchè non giochiamo in contemporanea con Inter-Lazio: la Salernitana inizierà la partita in un ambiente già pronto eventualmente a festeggiare. I nostri giocatori vivranno una situazione di disagio e di pressione”.

La Lega stavolta non c’entra, ma questa non è un’altra brutta figura per il calcio italiano?
“Certo. Non si può spostare una partita meno di quarantotto ore prima del suo svolgimento. Non si è tenuto conto degli spettatori televisivi, dei tifosi che vanno allo stadio, degli sponsor. Mi auguro che da questa vicenda la Lega possa ritrovare energia e serenità per svolgere meglio le proprie funzioni”

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