Parliamoci chiaro. In queste ore febbrili tutto vorremmo tranne che creare false aspettative nel cuore dei tifosi granata. Viviamo tutti la stessa ansia in vista della ormai prossima scadenza del 31 dicembre, quando sapremo in modo definitivo se e come la Salernitana potrà proseguire il torneo di serie A. Già perchè lo spettro di una esclusione che avrebbe del clamoroso non è ancora stato fugato, considerando i “passi del gambero” cui i due trustee incaricati della vendita delle quote societarie ci hanno abituati in questi sei mesi e passa di limbo.
Le offerte – lo ripetiamo ancora una volta – esistono e sono concrete. La prima, quella in vantaggio sulle altre per la propria solidità economica, fa capo al gruppo svizzero Implenia, dietro la quale ci sarebbe poi la proposta di acquisto della Console&Partners, con la presenza alle spalle del fondo lussemburghese Toro Capital e dell’imprenditore Francesco Di Silvio attraverso la Virtuoses Pictures Sa di Ginevra, che si aggirerebbe sui 40 milioni. Rimane invece sullo sfondo l’opzione “ponte” rappresentata dal notaio Roberto Orlando e dall’avvocato Michele Tedesco (figlio dell’ex presidente della Salernitana negli anni ’70 Peppino Tedesco), la cui offerta sarebbe decisamente più bassa delle altre ed avrebbe il solo ed unico scopo di mantenere la squadra in Serie A fino al termine del campionato.
Nelle ultime ore – spalleggiata anche da un organo di stampa locale – è rimbalzata la notizia di una eventuale proposta di acquisto a firma di un imprenditore salernitano del settore ricambi auto, con un budget di spesa che si aggirerebbe intorno ai 15 milioni di euro. L’arcano però che emerge da questa presunta trattativa è la solidità economica dell’imprenditore, visto che da fonti a lui vicine, si conferma una scarsa liquidità e capacità di spesa, più o meno intorno ai 2 milioni di euro. Chi metterebbe gli altri 13 milioni? Qualcuno sussurra di un fondo estero che potrebbe supportare l’imprenditore, anche potendo contare sul “benestare” dell’ex (?) proprietario Claudio Lotito.
Fatto sta che da Roma giungono notizie inquietanti circa il futuro della Salernitana, con il proprietario della Lazio non proprio “convinto” di rispettare la scadenza del 31 dicembre e pronto al tempo stesso ad intraprendere una guerra senza quartiere contro il presidente della Figc Gravina in caso di esclusione della squadra granata dal torneo di A.