Una Salernitana lenta, sulle gambe e poco incisiva, esce sconfitta anche da Marassi, al termine di una brutta gara che l’ha vista pericolosa solo nel finale. C’è ancora molto da lavorare per Inzaghi, anche se non si vedono minimamente margini di miglioramenti.

Tanti rientri per Gilardino, a partire tra Martinez tra i pali che rientra a difendere la sua porta dopo aver scontato il turno di squalifica: a sua protezione l’ex Dragusin con Bani e Vazquez; cursori di fascia Martin, anche lui al rientro, e Sabelli, mentre al centro vanno Frendrup e Malinovsky, con Badelj in cabina di regia. In avanti con Gudmundsson c’è Retegui, anche lui al rientro. Inzaghi risponde rispolverando il modulo di Sousa, il 3-4-2-1, con Lovato, Gyomber e Pirola a protezione del rientrante Ochoa. Coulibaly e Maggiore come cerniera di centrocampo, Bradaric e Mazzocchi sulle fasce laterali; in avanti ci sono Cabral e Candreva a supporto di Dia.

Il Genoa parte forte ed al terzo minuto sfiora già il vantaggio con l’ex di turno, Dragusin, che di testa su angolo incrocia bene ma trova la grande risposta di Ochoa. Sugli sviluppi dell’angolo seguente, svetta Badelj che colpisce il palo pieno, a Ochoa battuto. Salernitana stordita che prova a riorganizzarsi, ma il Genoa al quarto d’ora sfiora ancora il gol, colpendo un altro legno questa volta con Retegui bravo a girarsi su Lovato. La giocata però costa caro al bomber della nazionale, che si fa male ma stringe i denti e resta in campo. La gara diventa dura, con molti interventi al limite del regolamento e una Salernitana che prova ad aumentare il possesso palla e la pericolosità offensiva, soprattutto sulla destra con Mazzocchi e Candreva. Al 33′ Dia conclude da posizione defilata, con Martinez che blocca senza problemi. Un minuto dopo però il Genoa passa: Gudmundsson riceve palla da Malinovsky, si crea lo spazio eludendo l’intervento di Gyomber e conclude senza lasciare scampo a Ochoa. La gara diventa cattiva, con quattro cartellini in cinque minuti, ma al 43′ Ochoa tiene ancora a galla i suoi con un grande intervento su Sabelli, bravo a chiudere una bellissima azione dei grifoni.

Nell’intervallo Inzaghi cambia due uomini, con Bohinen e Sambia che prendono il posto di Bradaric e Candreva e Mazzocchi che si sposta sulla sinistra. La trama della gara non cambia, con un match nervoso e falloso e la solita girandola di cambi che portano Inzaghi a passare al 4-3-3 con Ikwuemesi punta centrale. A meno di dieci dal termine arriva la prima vera occasione della Salernitana: cross calibrato di Sambia, stacco di testa di Mazzocchi e traversa a Martinez battutto, con Dia che non riesce nel tap-in vincente. Dia si divora anche un’occasione al novantesimo, in probabile posizione di offside. Non succede più nulla fino alla fine, quando il fischio finale del direttore di gara sancisce l’ennesima sconfitta di stagione, la sesta, per una Salernitana lenta e poco incisiva.  Ma la responsabilità principale è del presidente Iervolino e di quella parte dell’ambiente che, pur di non ammettere l’evidenza, vedeva nel termine “vedove” la massima espressione possibile. La colpa di questo disastro è anche loro.

IL TABELLINO

Genoa (3-5-2): Martinez; Dragusin, Bani (53′ De Winter), Vasquez; Sabelli (92′ Vogliacco), Frendrup, Badelj (58′ Strootman), Malinovskyi (58′ Kutlu), Martin; Retegui (46′ Ekuban), Gudmundsson. A disposizione: Leali, Sommariva, Thorsby, De Winter, Strootman, Vogliacco, Ekuban, Kutlu, Matturro, Puscas, Fini, Haps, Galdames. Allenatore: Alberto Gilardino.

Salernitana (3-4-2-1): Ochoa; Lovato (63′ Legowski), Gyomber, Pirola; Mazzocchi, Coulibaly, Maggiore (63′ Ikwuemesi), Bradaric (46′ Sambia); Cabral (77′ Tchaouna), Candreva (46′ Bohinen); Dia. A disposizione: Costil, Fiorillo, Bronn, Sambia, Bohinen, Kastanos, Martegani, Botheim, Stewart, Daniliuc, Legowski, Ikwuemesi, Tchaouna. Allenatore: Filippo Inzaghi.

Reti: 34′ Gudmundsson

Ammoniti 36′ Malinovsky (G), 36′ Maggiore (S), 38′ Bradaric (S), 41′ Bani (G), 70′ Gyomber (S), 71′ De Winter (G), Iwuemesi (S)

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