La stagione 2021-22 della Salernitana è entrata ufficialmente nella storia. Sono stati molteplici gli eventi che abbiamo vissuto negli ultimi dodici mesi. Dalla promozione al trust, dalle goleade subite al rischio di esclusione, dall’avvento in extremis di Iervolino al mercato di Sabatini, fino ad arrivare alla cavalcata vincente di Nicola e alla più dolce delle sconfitte contro l’Udinese. Un rollercoaster di emozioni che hanno premiato la Salernitana con la permanenza in Serie A per il secondo anno di fila, traguardo mai raggiunto in 103 anni di storia. Smaltita l’euforia di quest’impresa leggendaria, è tempo di trarre un bilancio dell’annata dei protagonisti che hanno indossato la maglia granata.

PORTIERI

Vincenzo FIORILLO – 5: una sola presenza in campionato contro l’Inter dove subisce cinque gol. Meglio in Coppa Italia col Genoa dove però non riesce ad evitare l’eliminazione subendo il gol di Ekuban.
Luigi SEPE – 7: arrivato a gennaio, dà maggiori garanzie nelle uscite rispetto a Belec. Nonostante ciò, colleziona soltanto un clean sheet nella vittoria di Udine. Salta il ritorno con i friulani per infortunio.
Vid BELEC – 6: in difficoltà fin dalla prima giornata, sicuramente non aiutato dai compagni della difesa. Mantiene la porta inviolata nel match casalingo contro il Genoa che coincide con la prima vittoria in campionato. Perde il posto tra i pali con l’arrivo di Sepe, ma decide di restare e attendere una nuova occasione. Nel rush finale subentra a Sepe contro Sampdoria e Venezia non facendolo rimpiangere, salvando così sei punti fondamentali. Subisce quattro gol nell’ultima contro l’Udinese, ma a fine gara si festeggia la salvezza.

DIFENSORI

Matteo RUGGERI – 6,5: si mette subito in mostra grazie alle sue capacità di corsa e nei cross, condite da un assist in Coppa Italia contro la Reggina. Alla terza giornata un problema muscolare lo manda ko. Torna a gennaio, ma subisce una ricaduta. Dopo un mese e mezzo rientra per qualche partita e nuovo infortunio. Si riprende per il rush finale in cui è tra i protagonisti della cavalcata salvezza.

Pawel JAROSZYNSKI – 5,5: nella terza stagione a Salerno non riesce a confermare il buon livello delle annate precedenti. La Serie A è un livello troppo alto rispetto alle sue caratteristiche. Nonostante ciò, non lesina l’impegno onorando la maglia ogni volta che scende in campo.

Frederic VESELI – 5: un infortunio durante il ritiro gli fa perdere la prima parte di stagione. In difficoltà nella maggior parte delle gare in cui è stato schierato. A Napoli è sfortunato protagonista dei due rigori generosi assegnati da Pairetto ai partenopei.

Stefan STRANDBERG – 6: arrivato per volere di Castori, dimostra di avere le qualità giuste per guidare la retroguardia granata. Alla prima giornata a Bologna viene espulso dopo circa mezzora. Al suo rientro si carica sulle spalle la difesa con buone prestazioni nonostante qualche acciacco. A novembre, dopo la mancata qualificazione ai mondiali con la Norvegia, si opera per risolvere i problemi all’inguine. La sua stagione si conclude lì in quanto a gennaio viene escluso dalla lista over.

Ramzi AYA – 4,5: soltanto due presenze all’attivo, coincise con le sconfitte contro Roma ed Empoli per un totale di otto gol subiti. È evidente la difficoltà del salto di categoria. A gennaio viene ceduto alla Reggina.

Federico FAZIO – 7,5: il “Comandante” voluto fortemente da Sabatini per rinforzare la retroguardia e lo spogliatoio. Diventa bersaglio delle critiche dopo alcuni errori nelle prime partite, ma il suo contributo è evidente. Si carica la squadra sulle spalle con buone chiusure, pericolosità aerea, gestione del pallone ed inserimenti offensivi. Il suo gol alla Sampdoria dà il via alla rincorsa salvezza.

Luca RANIERI – 7: riscatta i fischi ricevuti alla presentazione per aver rifiutato il trasferimento nella passata stagione. Suda sempre la maglia correndo avanti e indietro sulla fascia sinistra. Buoni cross in area. Il palo gli nega il gol contro la Juventus all’Arechi. Salta il finale di stagione per un infortunio.

Nadir ZORTEA – 6,5: tanta corsa in una stagione da alti e bassi. Castori gli preferisce Kechrida, ma poi si prende una maglia da titolare. A Cagliari è suo l’assist per l’1-1 di Bonazzoli. Nicola lo rimette in panchina per utilizzarlo a partita in corso. Contro il Bologna segna il gol del pareggio pochi secondi dopo il suo ingresso in campo. È ancora decisivo nel match contro il Sassuolo in cui regala a Djuric il pallone del 2-2.

Norbert GYOMBER – 7: in difficoltà nella prima parte della stagione. Si riscatta quando Nicola lo affianca a Fazio e Radovanovic. Bravissimo negli anticipi, si incolla agli avversari concedendo poco. In diverse occasioni indossa la fascia da capitano. Festeggia la salvezza con le lacrime agli occhi.

Wajdi KECHRIDA – 5,5: la sua velocità in campo aperto la si vede a sprazzi. Castori gli dà fiducia, ma le lacune in fase difensiva gli fanno perdere la titolarità. Colantuono lo prova anche a centrocampo da mezzala. A Napoli ha il merito di firmare l’assist per il provvisorio pareggio di Bonazzoli.

Radu DRAGUSIN – 6: prelevato in prestito a gennaio dalla Juventus dopo un girone d’andata giocato con la Sampdoria. Affianca fin da subito Fazio in mezzo alla difesa, ma dopo la scoppola con l’Inter, Nicola gli preferisce Gyomber e Radovanovic. Fino ad allora non aveva fatto malissimo.

Luka BOGDAN – 5: tra gli eroi della promozione dello scorso anno. Non riesce a ripetersi visto il livello maggiore degli attaccanti di Serie A. A gennaio va in prestito alla Ternana.

Pasquale MAZZOCCHI – 7,5: un autentico motorino sulla fascia destra. Spesso imprendibile grazie alla sua velocità e ai suoi dribbling. Sempre preciso nei cross. Da ricordare la sua discesa contro il Milan che ha portato poi al gol in rovesciata di Bonazzoli. Uno degli acquisti migliori di Sabatini.

Riccardo GAGLIOLO – 5,5: uno dei fedelissimi di Castori. Il tecnico lo schiera nel terzetto con Strandberg e Gyomber, ma l’intesa fatica ad arrivare. Si rende pericoloso sui calci piazzati, sfiorando la rete come contro l’Hellas Verona all’Arechi.

Filippo DELLI CARRI – 6: poche chance per lui, arrivate nel momento più difficile della Salernitana. Tra dicembre e gennaio Colantuono lo manda in campo per far fronte alle numerose assenze. I risultati non lo premiano, nonostante discrete prestazioni.

Andrei MOTOC – 6: titolare della formazione Primavera, Colantuono lo chiama in prima squadra per giocare il match interno contro la Lazio visto il focolaio Covid che ha colpito molti titolari. I biancocelesti vincono 3-0, ma Motoc non sfigura. Ha buone potenzialità.

Mario PERRONE – SV: debutta in prima squadra nel finale della partita contro la Lazio, caratterizzata da una formazione granata rimaneggiata per il Covid. È titolare nella formazione Primavera.

CENTROCAMPISTI

Mamadou COULIBALY – 6,5: segna alla prima giornata il secondo provvisorio vantaggio a Bologna. Si ripete firmando il 2-2 casalingo contro l’Hellas Verona. Un infortunio lo manda ko dopo la trasferta di La Spezia. Rientra nel match del Bentegodi, prima di subire un nuovo stop. Si rivede ad Empoli dove, pochi minuti dopo il suo ingresso, si procura il penalty sbagliato da Perotti.

Andrea SCHIAVONE – 6,5: è l’eroe del Penzo. Un suo gol allo scadere regala tre punti importantissimi alla Salernitana nello scontro diretto col Venezia.

EDERSON – 8: è una delle rivelazioni della Salernitana targata Sabatini. Il DS lo pesca nel Corinthians, reduce dal prestito al Fortaleza con cui si è qualificato alla Copa Libertadores. È l’unico degli undici nuovi arrivi a non esordire nella prima gara utile contro lo Spezia. Dalla successiva a Genova non lascerà più il campo. Corsa, dribbling, giocate di fino, tiri dalla distanza e recuperi. Ederson è un centrocampista completo e dà la marcia in più alla formazione di Nicola. Segna il gol che ipoteca la vittoria contro la Sampdoria. Si ripete a Bergamo e dà l’assist vincente a Verdi a Udine. Da diffidato viene ammonito al Castellani saltando l’ultima giornata. Fuori dal campo è un ragazzo dotato di grande umiltà e semplicità.

Francesco DI TACCHIO – 6: il capitano di mille battaglie ha sempre sudato la maglia granata. La maggior velocità e qualità della Serie A lo ha messo in difficoltà. Cede la fascia di capitano a Ribery, ma resta uno dei leader dello spogliatoio granata. Ha raggiunto il traguardo delle 124 presenze ufficiali nella Salernitana.

Emil BOHINEN – 7,5: insieme a Ederson ha dato maggior solidità e dinamismo al centrocampo granata. Sempre a testa alta, gestisce il pallone con grande sicurezza. Contro la Fiorentina regala l’assist dell’1-0 di Djuric e si vede annullare per fuorigioco la sua prima rete in maglia granata.

Ivan RADOVANOVIC – 7: ha impiegato un po’ per entrare nei meccanismi del gioco di Nicola, complici diversi mesi di inattività. Il suo arretramento sulla linea difensiva dà alla Salernitana un assetto più efficace. Piazza la bomba all’Olimpico per il provvisorio vantaggio contro la Roma. Ad Empoli serve a Bonazzoli il pallone del pareggio.

Lassana COULIBALY – 7,5: fin dalla prima partita ha dato muscoli e dinamicità al centrocampo granata. Costretto a saltare alcune partite tra infortuni e Coppa d’Africa. Da quando Nicola gli affianca Bohinen e Ederson, la Salernitana ha iniziato a volare.

Grigoris KASTANOS – 7: ha alternato buone partite e prestazioni scialbe, ma c’è il suo zampino in alcune partite decisive. Segna su punizione il gol vittoria a Verona, serve l’assist a Djuric per la vittoria casalinga contro il Genoa e guadagna il calcio di rigore con cui Verdi ha sbloccato lo scontro diretto con il Cagliari all’Arechi.

Joel OBI – 6,5: viene schierato sia in mezzo al campo sia sulla fascia sinistra. Lotta su ogni pallone. A La Spezia serve l’assist al connazionale Simy.  

Leonardo CAPEZZI – SV: gli infortuni non gli hanno dato tregua. Gioca appena cinque partite. A gennaio viene escluso dalla lista over, prima di essere reintegrato ad aprile.

Alessandro RUSSO – SV: dopo Motoc e Perrone, è il terzo Primavera a debuttare in prima squadra. L’esordio avviene nella mezzora finale del derby di Napoli. In Primavera ha collezionato 7 gol e 6 assist.

ATTACCANTI

Franck RIBERY – 7,5: il fisico non è più quello dei bei tempi, ma la sua qualità la si vede ad ogni tocco di palla. Ha trascinato quasi da solo la squadra nella prima parte di stagione. Si è spesso sacrificato tornando a prendersi il pallone fin sulla propria trequarti. A volte troppo altruista. Di Lorenzo gli nega il gol su punizione piazzandosi sulla linea di porta nel derby dell’Arechi. A gennaio era tentato di lasciare Salerno e il calcio, ma Sabatini gli ha fatto cambiare idea. Da dimenticare l’incidente stradale che lo ha visto protagonista a Capaccio.

Federico BONAZZOLI – 8: la sua miglior stagione a livello realizzativo. I 10 gol segnati lo rendono il terzo calciatore granata ad andare in doppia cifra in Serie A dopo Di Vaio e Merlin. Molti gol decisivi portano la sua firma. Da incorniciare la rovesciata con cui ha bucato la porta del Milan. All’indomani dell’ultima partita con l’Udinese ha mantenuto la promessa offrendo brioches col gelato a centinaia di tifosi.

Simone VERDI – 7,5: Sabatini ha puntato su di lui vincendo la scommessa. Esordio da favola con due punizioni identiche allo Spezia. Buona parte della salvezza è merito suo. Va in gol a Udine al 93’ e negli scontri diretti contro Venezia e Cagliari.

Milan DJURIC – 8: leader dello spogliatoio ed elemento fondamentale del gioco granata. La sua stazza gli ha permesso di arrivare sempre primo sulle palle alte, risultando il migliore nei duelli aerei nei maggiori campionati europei. Cinque gol tutti importanti: di testa contro Genoa, Milan, Sassuolo e Fiorentina; su rigore contro l’Hellas Verona. Ha raggiunto quota 29 gol in maglia granata.

Cedric GONDO – 6,5: è durata appena quattro mesi la sua terza esperienza a Salerno. Arrivato da svincolato dalla Lazio aggirando il divieto di trasferimenti tra le due squadre dovuto alla multiproprietà. La sua vittima preferita è l’Hellas Verona. Contro gli scaligeri segna il gol che avvia la rimonta nel match dell’Arechi e si procura il penalty del vantaggio al Bentegodi. Saluta Salerno a gennaio per accasarsi alla Cremonese con cui ottiene la seconda promozione in Serie A consecutiva.

Julian KRISTOFFERSEN – SV: appena un quarto d’ora tra Coppa Italia e Serie A, contro la Roma, prima di essere spedito al Cosenza. In Calabria cinque presenze ed estromissione dalla lista a gennaio.

Nwankwo SIMY – 5: probabilmente la delusione dell’anno. Arrivato come colpo estivo, reduce da 54 gol nelle ultime tre stagioni con la maglia del Crotone. In un modulo che non lo esalta, fatica a ricevere palloni giocabili. Segna la miseria di un solo gol contro lo Spezia. A gennaio passa in prestito al Parma in B, ma anche al Tardini fatica con una sola rete all’attivo.

Edoardo VERGANI – SV: ha buon potenziale, come dimostra lo score nell’Italia U-20, ma nella Salernitana è il quinto attaccante. Pochi scampoli di partita e sole due partenze da titolare contro Napoli e Genoa in Coppa Italia.

MIKAEL – 5,5: ricorda l’Imperatore Adriano dell’Inter. A Salerno, però, fatica ad adattarsi al calcio italiano, complice una forma fisica non ottimale. Nonostante ciò, ha alcune occasioni per segnare. In casa del Genoa scivola al momento del tiro, contro il Torino scheggia la traversa in rovesciata e a Udine è il palo a negargli la gioia del gol.

Diego PEROTTI – 6,5: il pupillo di Sabatini arriva a Salerno per regalare imprevedibilità con le sue giocate. Non è al meglio della forma e per questo viene utilizzato per lo più a gara in corso. Dopo la partita in casa della Juventus accusa un problema al polpaccio e si teme un lungo stop. Invece, torna a disposizione per il rush finale. Ad Empoli subentra e fornisce il pallone sul quale Mamadou Coulibaly conquista un penalty. Dal dischetto si fa ipnotizzare da Vicario sbagliando il terzo rigore della sua carriera su trenta calciati e lasciando il campo in lacrime. Un errore che poteva costare caro, ma che viene cancellato dal pareggio tra Venezia e Cagliari, permettendo alla Salernitana di mantenere la Serie A.

Lys MOUSSET – 5: non sfrutta le chance che Colantuono e Nicola gli danno. Causa il rigore del 2-2 contro lo Spezia ed è anonimo da titolare a San Siro contro l’Inter. In mezzo, l’assist per il pareggio di Zortea contro il Bologna. A complicare le cose, l’infortunio che lo tiene fuori dai giochi nel rush finale.

ALLENATORI

Fabrizio CASTORI – 6: è entrato nella storia della Salernitana conquistando la terza promozione in A, contribuendo a risolvere il problema multiproprietà. Ha sete di rivincita in massima serie dopo la retrocessione all’ultima giornata con il Carpi 2015-16. L’esordio col Bologna è promettente nonostante la sconfitta. La sua Salernitana non raccoglie quanto meriterebbe e dopo la sconfitta di La Spezia viene esonerato con modi non proprio eleganti.

Stefano COLANTUONO – 5,5: torna a vestire i panni di allenatore dopo l’esperienza come direttore tecnico della Sambenedettese. Il nuovo esordio sulla panchina granata è da incubo con l’Empoli che ne fa quattro solo nel primo tempo. Dà segnali di ripresa vincendo a Venezia e pareggiando a Cagliari. Poi, tra infortuni, Covid e calendario difficile colleziona sconfitte e goleade. Non riesce a dare un’impronta di gioco alla sua Salernitana, apparsa sempre troppo arrendevole. Nonostante questo, vince la prima partita del 2022 a Verona. Non sfrutta in pieno i nuovi acquisti pareggiando gli scontri diretti con Spezia e Genoa. Il pari con i rossoblu segna la fine della sua terza esperienza alla Salernitana.

Davide NICOLA – 8: ha compiuto l’ennesima impresa della sua carriera. Dopo Crotone, Genoa e Torino è riuscito a salvare la Salernitana al termine di una rimonta incredibile. Merito del tanto lavoro quotidiano e della grinta che infonde ai suoi giocatori. Fin dall’esordio contro il Milan, la Salernitana di Nicola ha sempre giocato a viso aperto contro qualsiasi avversario. Inizialmente i risultati stentano ad arrivare, ma dopo il passaggio alla difesa a 3, la Salernitana diventa inarrestabile. Sette risultati utili consecutivi permettono ai granata di giocarsi la salvezza fino alla fine. Salvezza che poteva arrivare già nelle partite contro Cagliari ed Empoli. Invece, è arrivata nel modo più incredibile possibile, con una sconfitta per 4-0 e favorita dal contemporaneo pareggio del Cagliari a Venezia. È portato in trionfo dai tifosi che ora attendono la sua firma sul rinnovo del contratto.

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