Il 28 aprile 1963 allo stadio Vestuti di Salerno si è giocato il match Salernitana-Potenza. La partita è, purtroppo, ricordata per la tragica scomparsa del tifoso granata Giuseppe Plaitano, colpito da una pallottola vagante durante gli scontri che hanno sospeso il gioco, mentre era seduto in tribuna.
Quel giorno la Salernitana ospita il Potenza al Vestuti con la possibilità, in caso di vittoria, di affiancare i lucani e il Trapani al primo posto in classifica. Lo stadio di piazza Casalbore è stracolmo di tifosi e coloro che non sono riusciti a trovare un biglietto si rifugiano sui balconi e sulle finestre dei palazzi circostanti. A dirigere l’incontro è l’arbitro Gandiolo di Alessandria. Il match inizia e al 42’ il Potenza va in vantaggio con Rosito, il quale approfitta di un’indecisione del portiere granata Pezzullo. La Salernitana invoca il fuorigioco, ma Gandiolo ci ha visto giusto e conferma la rete. Nella ripresa la Salernitana gioca meglio, determinata a ribaltare il punteggio. Al 79’, nell’ennesima offensiva granata, Visentin viene atterrato in area di rigore, reclamando il penalty. Gandiolo, invece, non ne vuole sapere e fa proseguire. Sugli spalti la tensione aumenta. Un tifoso scavalca la rete di protezione dei distinti, ma viene subito bloccato dalle forze dell’ordine. Poco dopo, un secondo sostenitore granata scavalca la recinzione ed invade il campo. La polizia lo ferma e lo colpisce ripetutamente con i manganelli, provocandogli una vistosa ferita al volto. È la goccia che fa traboccare il vaso.
Tantissimi tifosi, infuriati contro la terna arbitrale e contro le forze dell’ordine, si precipita in campo costringendo la sospensione della partita. Gandiolo, dopo aver ricevuto un pugno, riesce a rifugiarsi negli spogliatoi con i suoi collaboratori e con i calciatori del Potenza. Le forze dell’ordine impiegano jeep e lacrimogeni per arginare l’invasione, ma ottengono l’effetto opposto: il panico si diffonde in breve in tutto lo stadio, dove il pubblico presente, con le lacrime agli occhi per i lacrimogeni che hanno reso l’aria irrespirabile, si copre la bocca e il naso con un fazzoletto. Nelle ultime file della tribuna, vicino alla postazione riservata alla stampa, è seduto insieme ad alcuni amici Giuseppe Plaitano, ex maresciallo di Marina e padre di quattro figli. All’improvviso, Plaitano è raggiunto alla tempia da una pallottola vagante sparata da una pistola della polizia. I tempestivi soccorsi non bastano e per il 48enne salernitano non c’è nulla da fare. La tragedia non placa gli scontri che, invece, rendono la zona del Vestuti un teatro di guerriglia urbana, tra camionette assaltate, auto incendiate e l’autobotte dei vigili del fuoco ribaltata per impedire alla terna arbitrale di lasciare lo stadio a bordo di un’auto mimetizzata. La situazione si calma solo a tarda notte, permettendo ai calciatori di Salernitana e Potenza, insieme agli arbitri, di lasciare il Vestuti. Il bilancio è di una vittima e 57 feriti, con danni allo stadio che ammontano a circa 20 milioni di lire. Nelle stesse ore anche al San Paolo di Napoli si è verificata un’invasione di campo durante la gara di Serie A tra i partenopei e il Modena. L’indomani il quotidiano “Il Mattino” titola: <<Invasioni di campo a Napoli e Salerno>>. Il Giudice Sportivo infligge la sconfitta a tavolino alla Salernitana e squalifica il Vestuti per tre giornate. I granata, col morale a pezzi ed estromessi dalla lotta promozione, chiudono mestamente la stagione al 4° posto, mentre il Potenza centra la prima storica promozione in Serie B.
Il 30 aprile, presso la chiesa dell’Immacolata in piazza San Francesco, si celebrano i funerali di Giuseppe Plaitano, ai quali presenziano tra gli altri il sindaco di Salerno, Menna, e i dirigenti e calciatori della Salernitana. La folla presente invoca a gran voce giustizia per Plaitano, ma negli anni l’inchiesta è stata più volte archiviata. La famiglia Plaitano non ha ricevuto alcun risarcimento, né economico né morale, e tantomeno la verità giuridica. Nel 1978 alcuni tifosi della Salernitana fondano il gruppo “Ultras Plaitano”, rendendo così omaggio alla memoria di Plaitano.
Di seguito il tabellino della partita tratto dal libro “Salernitana – La Storia” di Giuseppe Fasano:
Salerno, 28-4-1963, Stadio Donato Vestuti.
SALERNITANA-POTENZA 0-2 a tavolino (Sospesa al 79’ per incidenti, 0-1 sul campo)
SALERNITANA: Pezzullo, Fermi, Vergazzola, Vascotto, Scarnicci, Santin, Visentin, Di Paola, Di Virgilio, Baldi, Mazzoni. All. Giunchi.
POTENZA: Masiero, Mascia, Vaini, Quaiattini, Taverna, Degrassi, Gareffa, Viacava, Alessi, Lodi, Rosito. All. Rubino.
Arbitro: Gandiolo di Alessandria.
Rete: 42’ Rosito.